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    Successo di ascolto per il programma di Angela sulla Shoah

    Sabato 13 ottobre, è andato in onda in prima serata su Rai Uno, Ulisse – Il piacere della scoperta, programma condotto da Alberto Angela, noto divulgatore scientifico classe 1962, che per la terza puntata intitolata “Un viaggio senza ritorno”, ha deciso di raccontare una delle pagine più terribili e vergognose della storia del nostro paese: il rastrellamento degli ebrei a Roma del 16 ottobre 1943. Un viaggio che parte dalle leggi razziali del 1938, fino ad arrivare al fatidico sabato mattina del 16 ottobre, fino a raccontare le atrocità dei campi di sterminio, su tutti quello di Auschwitz Birkenau.

    Un racconto, quello fatto da Alberto Angela, nei luoghi stessi scenario di quei tragici eventi: da Portico D’Ottavia e le strade del quartiere ebraico, al Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, ma anche la Risiera di San Saba di Trieste, e il campo di sterminio di Auschwitz, raccontando nei minimi dettagli ogni particolare. Questi racconti scanditi dalle testimonianze dei sopravvissuti, ai rastrellamenti e ai campi di sterminio, tra cui le storie della senatrice a vita Liliana Segre e di Sami Modiano.

    La terza puntata di Ulisse, ha riscosso molto successo, infatti il programma ha raccolto davanti al televisore 3 milioni 612 mila spettatori, pari a uno share del 18.6%, numeri altissimi per programmi culturali nella prima serata di sabato. Anche sui social, i numeri sono andati oltre le aspettative, sono state oltre 133 mila le interazioni (+50% rispetto alla seconda puntata), rendendolo il programma più commentato della giornata, facendolo balzare in testa tra i trend topic.

    Tra i tanti commenti positivi e riflessivi sul programma, non è mancata la risposta della Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, che con il suo profilo Twitter ha commentato: “Voglio ringraziare @albertoangela e @RaiUno per la puntata di #Ulisse di questa sera. Tante lacrime e commozione, ma abbiamo bisogno di questa memoria per non dimenticare. Una proposta al Ministro @bussetti_marco: portiamo questo straordinario lavoro nelle scuole. @romaebraica”.

    Sulla stessa linea di pensiero, lo stesso storico, il cui nonno, Carlo Angela, è stato insignito del riconoscimento di Giusto fra le nazioni nel 2001, per ricordare l’appuntamento in un post ha scritto: “Dobbiamo parlare di queste cose perché non vengano dimenticate. Dalla ex Yugoslavia al Ruanda i genocidi hanno continuato a esistere. Chi si occupa di Storia sa che con il passare delle generazioni i fatti si stemperano ma non deve succedere. Quel che è accaduto ai tempi dei nostri nonni, non lontanissimi, può accadere di nuovo. Ricordare è un vaccino, significa creare anticorpi affinché non accada mai più. Ed è importante che sia il servizio pubblico a fare questo passo».

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