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    CORONAVIRUS: ISRAELE VIETA INGRESSO AGLI STRANIERI

    Israele vieterà l’ingresso a tutti gli stranieri mentre ci sono timori per la nuova variante di coronavirus. In base alle nuove misure potranno entrare nel Paese solo i cittadini israeliani e gli stranieri in casi particolari, come per i diplomatici. Dovranno rispettare un periodo di quarantena in casa o nelle strutture dedicate se arrivano da Regno Unito, Sudafrica o Danimarca. A partire da mercoledì, dalle 14 ora locale, quarantena obbligatoria negli alberghi dedicati per tutti gli israeliani di ritorno in patria, per un periodo variabile da dieci a 14 giorni. Le nuove misure resteranno inizialmente in vigore per dieci giorni, ma potranno essere prorogate. 

    Israele ha attualmente 23.650 casi attivi e 3.097 decessi. In Cisgiordania sono stati registrati 15.412 casi attivi e 984 morti, e a Gaza 9.812 casi attivi e 248 morti. Ieri in Israele sono stati registrati 2.821 nuovi casi, con il 4,1% dei test effettuati risultati positivi. Degli infetti, 456 sono in serie condizioni e 117 sotto ventilazione, mentre il numero delle vittime rimane a 3101. Gia’ ieri la task force aveva approvato nuove restrizioni di viaggio che impedivano l’ingresso in Israele da Sudafrica, Danimarca e Regno Unito. Inoltre, era stata stabilita la quarantena in hotel attrezzati per gli israeliani di ritorno da quei tre Paesi, mentre agli altri era stata data la possibilita’ di isolarsi in casa. Oltre alle restrizioni di viaggio, Netanyahu ha chiesto un blocco totale in tutto il Paese per combattere l’aumento dei tassi di infezione, ma il governo ha trovato un accordo su quali restrizioni imporre. Elad, Beitar Illit, Bnei Brak e il quartiere Har Nof di Gerusalemme sono diventati zone rosse oggi. Ashdod, Tayibe e un certo numero di altri quartieri di Gerusalemme sono diventati arancioni. In totale, 48 quartieri, Paesi e citta’ in tutto Israele sono rossi e 69 erano arancioni a partire da stamattina. Il settore arabo del Paese conta il 30% dei casi totali in Israele, mentre il 16% da quello ultraortodosso ebraico. Il ministro della Salute ha chiesto altre restrizioni in quanto l’efficacia dei vaccini non si vedra’ se non nel giro di alcuni mesi. Uno studio ha stabilito che senza ulteriori limitazioni ci sarebbero tra 1.340 e 1.900 persone gravemente malate e tra 3.085 e 3.700 morti nel prossimo mese. Con una chiusura totale per cinque settimane, ci sarebbero 800 malati critici e 1.250 morti; e con la chiusura completa per tre settimane, ci sarebbero 700 malati critici e 1.100 morti. Intanto ieri nel primo giorno di vaccinazione pubblica, a circa 10.000 operatori sanitari e’ stato inoculato l’immunizzante e circa 200.000 appuntamenti sono gia’ stati fissati soprattutto per personale medico e anziani di eta’ superiore ai 60 in tutto il Paese per vaccinarsi nei prossimi giorni e settimane. Tra gli anziani vaccinati anche un uomo di 102 anni e un altro di 91, sopravvissuto all’Olocausto. Questa settimana circa 60 centri di vaccinazione apriranno in tutto Israele

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