
Anche a Holon gli israeliani si stanno riprendendo dopo che ieri un missile iraniano ha colpito la Grande Sinagoga nel quartiere Shikun Vatikim, causando gravi danni alle vetrate e all’edificio, che ospita una yeshivà e una sala di studio. L’attacco è avvenuto alle 7:05 del mattino, nel breve intervallo tra la fine del primo servizio di preghiera e l’inizio del secondo, previsto per le 7:15. Proprio in quei minuti, quando non c’era nessuno all’interno, il missile ha colpito: “È stato un miracolo – nessuno si trovava in sinagoga, e nessuno è rimasto ferito” ha raccontato il rabbino Binyamin Hamra, a capo della yeshivà.
Il bombardamento ha provocato 38 feriti: 4 in condizioni gravi, 3 moderate e 31 lievi. Inoltre, 746 abitazioni nei dintorni sono state evacuate e 5 edifici dichiarati “rossi”, a rischio di crollo imminente. Nonostante lo shock e i danni – tra cui migliaia di frammenti di vetro – il rabbino Hamra ha lanciato un messaggio di speranza: “Da questo momento, tra le mille schegge e la devastazione, torneremo più forti. Ci sosterremo a vicenda e risorgeremo nella grande luce. Pregheremo perché il Signore rinvigorisca i nostri spiriti e ci dia la forza di rimanere fedeli alle nostre tradizioni”.