Sull’argomento di non usare lino e lana nei tessuti era stato scritto un articolo nella rivista Segulat Israel (n. 4) a cura di Moshè Netzer. Questa pagina è un riassunto dei punti principali di quell’articolo. Nella Torà vi sono due fonti che trattano la mitzvà di non usare insieme lino e lana nei tessuti; la prima è in Vaykrà (19:19)…
IDEE – PENSIERO EBRAICO
Parashà di Ki Tetzè: La mitzvà di non usare insieme lino e lana nei tessuti
Parashà di Shofetim: Cosa succede dove non ci sono giudici
La parashà inizia con queste parole: “Porrai su di te dei giudici (shofetìm) e dei ufficiali (shotrìm) in tutte le città che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà, tribù per tribù; ed essi giudicheranno il popolo con giusti giudizi (Devarìm, 16:18). Rashì (Troyes, 1040- 1104) commenta questo versetto nel modo seguente: “I shofetìm sono i giudici che decidono la legge;…
Parashà di Reè: Arbitrio o permesso?
R. Herschel Schachter (Scranton, 1941) in Insight and Attitudes (p. 252) scrive che la prima parte di questa parashà formula il principio del libero arbitrio. Nella Torà è scritto: “Guardate, io pongo oggi dinanzi a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione, se ubbidite ai comandamenti dell’Eterno, del vostro Dio, i quali oggi vi do; la maledizione, se non…
Parashà di ‘Ekev: Le specie di frutta originarie della Terra Promessa
La Terra Promessa veniva data con la condizione che il popolo d’Israele avrebbe dovuto osservare le mitzvòt. Così è infatti scritto nella parashà: “E osserva i comandamenti dell’Eterno, dell’Iddio tuo, camminando nelle sue vie e temendolo; perché il tuo Dio, l’Eterno, sta per farti entrare in un buon paese: paese di corsi d’acqua, di laghi e di sorgenti che nascono…
Parashà di Vaetchanàn: Nonno e nipote
Nel 1936, arrivato da poco negli Stati Uniti, rav Yitzchak Hutner (Varsavia, 1906-1980, Gerusalemme) scrisse un articolo intitolato “Public Opinion and Jewish Education”, pubblicato nella rivista Young Israel Viewpoint. In un passo egli affermò che “...l’esperienza del Sinai [...] è la pietra miliare dell’esistenza del popolo ebraico”. La fonte di questa affermazione la troviamo in questa parashà dove è scritto:…
Tishabeav, una riflessione sul passato e sul presente
Molti eventi catastrofici nella storia ebraica, fra cui la distruzione dei Santuari di Gerusalemme per mano dei babilonesi prima, dei romani poi, sono avvenuti il 9 di Av. Ogni anno il digiuno del 9 di Av rappresenta di certo un’occasione per riflettere sulla storia passata, ma dovrebbe, e questa è secondo Maimonide una delle funzioni dei digiuni, farci riflettere sulla…
Le letture di Tishà be-Av
Durante il digiuno che si fa nel nono giorno del mese di Av si usa leggere in tutte le comunità ebraiche la Meghillà di Ekhà, ovvero le Lamentazioni del profeta Geremia. Si leggono anche delle kinòt (elegie) composte nel corso dei secoli. Nell’uso ashkenazita vene sono ben quarantacinque. Uno dei motivi per questo grande numero è storico. Nel 1096 i…
Il tema delicato dell’eutanasia nell’intervista a Rav Di Segni
“L’Italia è bloccata in una situazione paradossale. In assenza di una legge sul fine vita è intervenuta la Corte Costituzionale e così ora l'assistenza al suicidio, in certe condizioni, non è più reato. Così, al Comitato di bioetica siamo stati chiamati a sciogliere alcuni dei problemi sollevati dalla sentenza” queste parole del Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni, durante…
Tishabeav
Siamo nel periodo dei 21 giorni che intercorre tra il 17 di tammuz ed il 9 di av, Ben hametzarim, tra le ristrettezze. Giorni di afflizione, in cui il popolo ebraico fu vittima di calamità in ogni generazione. Fu stabilito che fosse un tempo di lutto, per la distruzione dei due Santuari. In questi giorni diminuiamo le manifestazioni di gioia.…
Parashà di Devarìm: Come riparare il peccato degli esploratori
R. Shimshon Refael Hirsch (Amburgo, 1808-1888, Francoforte) nell’introduzione al suo commento del libro di Devarìm, scrive che il quinto libro della Torà contiene le parole che Moshè disse al popolo d’Israele prima di separarsi da loro. Infatti, più tardi Moshè non sarebbe più stato colui che li avrebbe guidati a compiere la loro missione nel paese di cui avrebbero preso…