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    ISRAELE

    Netanyahu in visita al Mossad: “Il vostro lavoro ha cambiato il corso della storia”

    Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è recato ieri presso il quartier generale del Mossad, dove ha incontrato il direttore dell’agenzia, David Barnea, e l’intero forum di comando dell’intelligence esterna. Al centro dell’incontro, il ruolo cruciale svolto dal Mossad nell’ambito dell’Operazione “Rising Lion”, che ha rappresentato una svolta nella strategia israeliana contro le minacce regionali.

    Nel suo intervento, Netanyahu ha espresso profonda gratitudine verso gli uomini e le donne del Mossad, definendo “immenso” il loro contributo all’operazione, che – a suo dire – ha modificato radicalmente lo scenario geopolitico della regione. “L’operazione con i cercapersone ha messo in moto tutto ciò che è accaduto dopo”, ha dichiarato il premier.

    Secondo quanto riferito dall’Ufficio del Primo Ministro, l’operazione congiunta avviata nel settembre 2024 – che ha incluso l’intercettazione di comunicazioni tra leader di Hezbollah tramite dispositivi analogici – avrebbe permesso di condurre una serie di attacchi mirati, culminati con l’eliminazione del segretario generale del gruppo sciita libanese, Hassan Nasrallah, e con il crollo del regime siriano guidato da Bashar al-Assad. Azioni che, secondo Netanyahu, avrebbero poi aperto la strada a un’ulteriore offensiva strategica contro le infrastrutture nucleari iraniane.

    Barnea, che secondo un sondaggio dell’Istituto per la Democrazia di Israele pubblicato mercoledì è il leader più apprezzato tra i cittadini arabi israeliani, ha sottolineato a sua volta l’efficacia della cooperazione tra intelligence, esercito e leadership politica. “Oggi Israele si trova in una posizione strategica di forza. Questo è il risultato di anni di lavoro silenzioso, preparazione e operazioni speciali condotte contro la minaccia iraniana”, ha affermato il direttore del Mossad. “Ringrazio il Primo Ministro per la fiducia che ha riposto nei nostri uomini e nelle nostre donne: senza di essa, non avremmo potuto ottenere i risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti”.

    Nonostante i vertici israeliani abbiano celebrato i risultati dell’ultima campagna militare, Barnea ha precisato che la missione non è ancora conclusa: “Siamo determinati a continuare ad agire con risolutezza per prevenire nuove minacce dall’Iran e per cogliere appieno le opportunità strategiche che si profilano all’orizzonte”.

    Secondo fonti ufficiali, l’intervento del Mossad avrebbe inflitto “danni significativi” all’apparato militare e tecnologico iraniano durante i 12 giorni dell’operazione di giugno. Tuttavia, né Netanyahu né Barnea hanno fornito dettagli specifici sui target colpiti o sulle modalità delle operazioni.

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