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    IDEE - PENSIERO EBRAICO

    Parashà di Chukkàt: Vivere con contraddizioni

    R. Hershel Schachter (Scranton, 1941-) in Insights and Attitudes (p. 206-7) scrive che per tanti anni il Salmo 23 (che comincia con le parole “Salmo di Davide. Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce..”) era il più noto presso la popolazione cristiana negli Stati Uniti. Si può aggiungere che questo salmo è ancora il più popolare. Infatti durante il funerale del senatore ebreo Joe Lieberman, quando venne letto questo salmo in inglese, tutti i presenti, ebrei e non ebrei lo seppero recitare a memoria.

    R. Schachter aggiunge che qualche ministro di culto protestante voleva vendere la religione alle masse con la motivazione che chi è religioso non avrà contraddizioni nelle vita. Invece, dice r. Schachter, che  il suo maestro r. Joseph Beer Soloveitchik, (Belarus, 1903-1993, Boston) non era affatto d’accordo con questa idea.

    Re Salomone in Kohèlet (Ecclesiaste, 7:23) affermò che credeva di poter capire tutto, ma dovette confessare che la mitzvà della vacca rossa, il primo argomento di questa parashà, era al di là della sua comprensione. Il motivo è la evidente contraddizione: lo scopo delle ceneri della vacca rossa è di purificare coloro che sono impuri per aver avuto contatti con una cadavere. Con tutto ciò chi usa le ceneri per purificare diventa impuro. La vacca rossa purifica gli impuri e rende impuri i puri!

    La verità è che il mondo è pieno di contraddizioni. Quando recitiamo una berakhà(benedizione) iniziamo usando la seconda persona (“Benedetto tu o Signore”) e concludiamo in terza persona (“che fa uscire il pane dalla terra”). Talvolta sentiamo vicina a noi la presenza divina e altre volte, assai lontana. Entrambe le impressioni sono vere.

    Un altro esempio è il Salmo 8 (4-5) nel quale re David descrive la dualità della natura umana:”Che cos’è l’uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell’uomo perché te ne prenda cura?  Eppure tu l’hai fatto solo di poco inferiore agli angeli, e l’hai coronato di gloria e d’onore”. Nel primo versetto l’uomo viene descritto come essere insignificante; nel secondo ad un livello quasi come quello degli angeli!

    Anche nella Halakhà vi sono contraddizioni. R. Avraham Borenstein, rebbe di Sochachow (Polonia, 1838-1910) nella sua opera Avnè Nèzer elenca delle contraddizioni halakhiche in almeno trenta dei suoi responsi.

    Vivere seguendo e osservando le mitzvòt della Torà non risolve tutte le contraddizioni. È piuttosto vero che ci renderà coscienti di più contraddizioni. La vacca rossa non è il solo esempio di contraddizioni nella Halakhà. È una Chukkà, un decreto. L’intera creazione è tutto un decreto. Per fare un altro esempio, è impossibile spiegare i fenomeni del quantum con i principi tradizionali della fisica. Così scrisse il rav professor Aaron Schreiber in “Quantum Physics , Jewish Law, and Kabbalah”. Certe cose sono note solo all’Eterno e per gli uomini rimarranno oscure.

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