
Una famiglia di haredi (ebrei ultraortodossi) provenienti dal Belgio in vacanza a Koksijde – località balneare a circa due ore e mezza da Anversa – ha denunciato un episodio di antisemitismo durante lo scorso fine settimana. Secondo quanto riportato dal sito israeliano B’Hadrei Haredim ripreso anche da Ynetnews, il proprietario dell’appartamento in affitto si è presentato all’improvviso durante la cena dello Shabbat, dopo che alcuni vicini avevano segnalato una “riunione sospetta”, riferendosi alla preghiera del venerdì sera.
L’episodio è iniziato quando il capofamiglia ha invitato alcuni amici a partecipare alla preghiera e alla cena dello Shabbat. I vicini si sono lamentati con il proprietario, sostenendo che si stesse svolgendo una festa in una zona solitamente tranquilla. “Quando il proprietario è arrivato, gli ho spiegato che si trattava solo di una breve preghiera di mezz’ora” ha raccontato l’uomo.
“Il giorno seguente – ha aggiunto – il proprietario della casa è venuto da noi dicendo che stavamo organizzando un assembramento. Gli ho spiegato che eravamo solo otto persone riunite per pregare”. La domenica mattina, la famiglia ha ricevuto una mail in cui il proprietario chiedeva loro di lasciare immediatamente la casa. I vicini avevano inoltre fotografato la famiglia – compresi i bambini – all’interno della proprietà e condiviso le immagini in un gruppo Whatsapp al quale partecipava anche il proprietario della casa vacanze. “Gli ho detto che se qualcuno ci avesse fotografato di nuovo, avrei chiamato la polizia” ha spiegato l’uomo, che si è ritrovato senza la casa vacanze che aveva prenotato.
A quanto pare non si tratta di un caso isolato. Anche la settimana precedente, altre due famiglie haredi che avevano prenotato appartamenti nella stessa zona sono state invitate a inviare i propri documenti prima dell’arrivo. Quando i proprietari si sono resi conto che erano ebrei ultraortodossi hanno annullato le prenotazioni e restituito le caparre, senza fornire ulteriori motivazioni.