
Un normale lunedì mattina a Gerusalemme si è trasformato in un incubo di sangue e terrore. All’incrocio di Ramot, due terroristi hanno aperto il fuoco contro un autobus e le auto ferme nel traffico, uccidendo sei persone e ferendone oltre venti. Nel caos degli spari, una scena ha catturato l’attenzione di tutti: un tassista che, invece di fuggire, ha scelto di salvare la vita di una passeggera anziana.
Il suo nome è Yigal Kol. «Io non sono un eroe, ho fatto ciò che dovevo fare», ha raccontato più tardi. Eppure, il video che lo immortala mentre aiuta la donna a uscire dall’auto, con i proiettili che fischiano sopra la sua testa e i vetri che esplodono attorno, dice il contrario.
Yigal aveva raccolto la passeggera nei pressi dell’incrocio di Ramot e stava andando verso la stazione centrale. Improvvisamente si è trovato bloccato in un ingorgo: «Ero fermo dietro l’autobus perché non c’era dove avanzare – e allora ho sentito colpi d’arma da fuoco. Ho capito che c’era un attentato. Sono uscito dal taxi per far scendere la passeggera. Non è un atto eroico. Ogni tassista deve fare questo», ha raccontato.
L’ha fatta scendere, l’ha accompagnata per venti metri al riparo e l’ha protetta, mentre attorno esplodeva il terrore. «Ho sentito il fischio di un proiettile sopra la mia testa, ma non so dire da quale direzione provenisse. Si sparava da ogni lato. Io non sono un eroe, ho fatto ciò che dovevo fare», ha ripetuto.
Dopo il gesto, Yigal ha ricevuto una telefonata dal presidente Herzog: «Sono emozionato nel parlare con te, caro Yigal, sei davvero un esempio e un modello di coraggio civile. Ho visto il video e ho detto – trovate Yigal! Complimenti! Sei un cittadino esemplare. Voglio dirti grazie: porti un immenso orgoglio allo Stato di Israele e ti auguro salute, felicità e gioia».
La risposta di Yigal è stata semplice, coerente con il suo carattere: «Non vedo in questo alcun atto di eroismo, penso soltanto che ogni tassista in una simile situazione debba comportarsi così. Qui c’era una passeggera, una donna anziana di circa 85 anni, dovevo portarla via dalla scena».
Anche la ministra dei Trasporti Miri Regev ha voluto ringraziarlo: «In questo giorno difficile che stiamo vivendo come popolo d’Israele, tu sei stato una luce di speranza. Complimenti per il tuo comportamento, per la freddezza, la solidarietà e l’umanità».
Il tassista, però, non si lascia trascinare dai complimenti: «Io non sono un eroe e non sono niente», ha detto ancora, ribadendo che “non c’è nessuna eroicità” in ciò che ha fatto.
Ma le immagini parlano da sole. Mentre il terrore seminava morte e panico, lui è rimasto accanto a una donna di 85 anni, assicurandosi che fosse al sicuro.
Un cittadino semplice, che in un istante di buio ha scelto di fare luce.
Un vero eroe, anche se lui non vuole esserlo.
נהג מונית 👑 pic.twitter.com/fkq21GoWeX
— מיכאל שמש Michael Shemesh (@shemeshmicha) September 8, 2025