
Il patrimonio ebraico di Roma ha riscosso il consueto successo nella Giornata Europea della Cultura Ebraica, l’iniziativa promossa dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e giunta alla 26a edizione. La Capitale ha aperto le porte di sinagoghe, musei, siti archeologici, accogliendo turisti, cittadini e semplici curiosi, che hanno potuto usufruire di visite guidate e di seguire iniziative ad hoc organizzate dal Centro di Cultura Ebraica della Comunità.
Tema di quest’anno è stato “Il Popolo del Libro”, come ha evidenziato nei saluti introduttivi il Presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun, ricordando che questo concetto “racchiude l’essenza della nostra identità”. Il tema, oltre a essere un elemento essenziale dell’ebraismo, ha rappresentato anche lo spunto per dedicare questa edizione alla memoria di Ghidon Fiano z.l., grafico ed editore recentemente scomparso.
Hanno portato i saluti istituzionali l’on. Federico Mollicone, Presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, il Vice Capo di Gabinetto della Regione Lazio Civita Di Russo, il Vicesindaco Silvia Scozzese, i quali hanno riaffermato l’importanza della cultura come strumento di dialogo, innovazione e inclusione.
La Direttrice del Centro di Cultura Giorgia Calò ha poi introdotto Luca Barbareschi che con il reading “Signori, il Talmud!”, accompagnato da Gabriele Liscia al violino: è così andato in scena uno dei testi più importanti dell’ebraismo.
Il Talmud è stato oggetto di analisi anche nei minuti successivi, in cui il Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni e Rav Gianfranco Di Segni hanno presentato il Trattato di Makkot, recente pubblicazione del Progetto Talmud.
Per l’occasione presso il Museo Ebraico di Roma è stata inaugurata la mostra “Studio e preghiera. I libri più antichi della Comunità Ebraica di Roma”, realizzata in collaborazione con l’Archivio Storico della Comunità. La visita è stata guidata dalla professoressa e biografa Emma Abate – assieme all’Assessore alla cultura della Comunità Ebraica di Roma Giacomo Moscati e a Claudio Procaccia, direttore del Dipartimento per i Beni e le Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma – che ha accompagnato il pubblico alla scoperta di una tradizione millenaria custodita nei testi sacri e nelle opere rare sopravvissute al tempo e alle persecuzioni.
Mentre il Museo Ebraico, l’Ospedale Israelitico, l’Archivio Storico, la Fondazione Museo della Shoah, le varie sinagoghe e gli altri siti ebraici della città hanno continuato ad accogliere visitatori, le attività della Giornata sono riprese nel pomeriggio.
Rav Benedetto Carucci Viterbi, introdotto dall’Assessore CER alla Cultura Giacomo Moscati, ha proposto un excursus storico sull’editoria ebraica in Italia, analizzandone il ruolo di specchio dell’esistenza e degli interessi dell’ebraismo italiano in ogni diversa fase: la grande produzione all’inizio della stampa nel ’500, il silenzio imposto durante l’epoca dei ghetti, la prevalenza di testi liturgici durante l’emancipazione, fino all’editoria contemporanea, che si caratterizza per vari filoni, a partire dalla letteratura sulla Shoah, dalla narrativa israeliana, fino alla mistica ebraica.
Il reading di Ketty Di Porto dedicato a Virginia Tedeschi Treves ha condotto ai momenti conclusivi della Giornata, che si sono contraddistinti per un’iniziativa che ha suscitato grande emozione: la celebrazione dei 15 anni della Libreria Kiryat Sefer, presidio culturale e unica libreria ebraica in Italia. Protagoniste le donne che la curano dalla sua nascita nel 2010, Ester Di Segni, Dalia Nahum e, fino a poco tempo fa, Sara Sermoneta. Madrina d’eccezione è stata Lia Levi, scrittrice e per anni direttrice di Shalom. A raccontarne origini e aneddoti è giunto Riccardo Pacifici, il presidente che all’epoca si adoperò con grande energia affinché questo progetto fosse avviato e poi mantenuto.
Raccogliendo l’eredità della Libreria Menorah, che era stata costretta alla chiusura pochi anni prima, e valorizzando le idee e le passioni ereditate da suo padre Emanuele, Pacifici si impegnò nella creazione di questa libreria, identificata come investimento soprattutto culturale: in questa sede, infatti, sono nate tante opportunità ed è diventata un punto di riferimento non solo per l’acquisto di libri, ma anche per un confronto e per mettere in mostra le iniziative comunitarie. L’appello al Presidente Victor Fadlun, presente nel pubblico, è stato dunque quello di continuare a valorizzare questo patrimonio della Comunità e di tutta la città di Roma.