
“Vietato l’accesso agli ebrei. Niente di personale. Niente antisemitismo. Semplicemente non vi sopporto”. Ha suscitato indignazione e forti polemiche la scritta di un cartello affisso su una vetrina di un negozio a Flensburg, in Germania.
Il proprietario dell’attività commerciale, Hans Platen-Reisch, 60 anni, si è difeso affermando che si trattava di una protesta contro le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, insistendo sul fatto di non essere antisemita. “Gli ebrei vivono in Israele e non riesco a capire chi sostiene gli attacchi e chi no – ha detto Platen-Reisch a un giornale locale – Per me è ipocrisia. Dicono sempre che la storia non deve ripetersi e poi fanno lo stesso”. A sporgere denuncia Simone Lange, ex sindaco di Flensburg.
Felix Klein, commissario tedesco per la lotta all’antisemitismo, ha condannato l’episodio, sottolineando che “si tratta di un chiaro antisemitismo, con legami diretti con il periodo nazista”
Anche l’ambasciatore israeliano in Germania, Ron Prosor, ha condannato duramente l’atto: “A Flensburg, nel 2025, cartelli con la scritta ‘Vietato l’accesso agli ebrei’ sono di nuovo appesi nelle vetrine dei negozi. Proprio come allora, nelle strade, nei caffè e nei negozi degli anni ’30. È esattamente così che è iniziato: passo dopo passo, cartello dopo cartello. È lo stesso vecchio odio, solo con un carattere diverso. Dopo i cartelli sono arrivati schegge di vetro, fuoco e distruzione. E oggi la gente si comporta come se non fosse ‘niente di personale’. – ha aggiunto – Non si è mai trattato di sionismo. Si è sempre trattato di vita ebraica. E non si è mai concluso in modo innocuo. I politici non possono aspettare che sia troppo tardi: devono agire ora, prima che le parole si trasformino di nuovo in azioni. La vita ebraica deve essere sicura ed evidente in Germania! Spero che nessun cristiano, nessun musulmano, nessun ateo e nessun ebreo entri mai più nel negozio il cui proprietario ha appeso questo cartello”.
La ministra dell’Istruzione tedesca Karin Prien, esponente dell’ala moderata della CDU e prima donna ebrea a ricoprire la carica di ministro in un governo federale, ha elogiato i ricorsi legali contro il proprietario del negozio. “Chiunque esprima o giustifichi l’antisemitismo si oppone a tutto ciò che rappresenta la nostra vita democratica. – ha detto la ministra – Siamo fermamente al fianco della comunità ebraica. Non ci siano dubbi: non tollereremo l’antisemitismo, né a Flensburg, né in Germania, né in nessuna parte del mondo”.
Reazioni politiche sono arrivate anche dai Verdi e dalla Spd che hanno descritto il cartello come una “chiara espressione di antisemitismo”.
La procura ha aperto un’inchiesta nei confronti del gestore del negozio per istigazione all’odio.