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    ISRAELE

    Ricerca israeliana, dallo scarto delle mele un super ingrediente alimentare

    Trasformare gli scarti in risorse. Questo principio è alla base della ricerca di un gruppo di studiosi israeliani che ha messo a punto un metodo innovativo per trasformare gli scarti industriali delle mele in una polvere funzionale, ricca di fibre, antiossidanti e vitamine. Lo studio promette di ridurre sensibilmente lo spreco alimentare, valorizzando le mele destinate alla discarica e offrendo al contempo un nuovo ingrediente naturale per l’industria alimentare. Lo riporta Ynet.
    Negli ultimi vent’anni, la produzione globale di mele è aumentata del 48%, ma tra il 15% e il 20% del raccolto viene scartato a causa di imperfezioni, ammaccature o caduta prematura. Solo in Israele, si stimano circa 20.000 tonnellate di mele sprecate ogni anno.
    A rispondere a questa criticità è stato il team guidato dal Prof. Ofir Benjamin, del Dipartimento di Scienze Alimentari del Tel-Hai College, in collaborazione con il Dott. Asaad Safadi, Ceo dello stabilimento di confezionamento Alsharq, a Majdal Shams.
    Insieme hanno sviluppato un processo capace di recuperare il valore nutrizionale delle mele scartate: il succo viene impiegato per produrre aceto di mele, mentre il residuo solido viene essiccato e trasformato in una polvere nutriente, destinata all’industria alimentare. “Questa innovazione unisce quattro aspetti fondamentali: sostenibilità, salute, tecnologia e opportunità economiche – ha spiegato il prof. Benjamin – Non solo riduciamo lo spreco alimentare, ma offriamo anche un’alternativa naturale agli additivi sintetici. Il potenziale è enorme: stiamo già ricevendo l’interesse di aziende internazionali”.
    Anche il dott. Safadi ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa per il settore agricolo, particolarmente colpito dal cambiamento climatico e dalle perdite di raccolto: “Questa soluzione permette agli agricoltori di valorizzare anche la frutta imperfetta, migliorando la redditività e promuovendo un’agricoltura più sostenibile”.
    Il progetto ha già ricevuto un finanziamento di 800mila dollari da parte dell’Autorità per l’Innovazione israeliana, destinato a sostenere la fase di sviluppo e la realizzazione di un impianto pilota.
    Il prossimo passo sarà la costruzione di un impianto di produzione su larga scala, con l’ambizione di fare di Israele un punto di riferimento globale nell’utilizzo degli scarti alimentari. Il progetto è considerato un modello per le future iniziative del nascente Istituto Nazionale per l’Alimentazione, che sorgerà a Kiryat Shmona.

    Nella foto: il Prof. Ofir Benjamin (a sinistra) e il Dr. Asaad Safadi

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