
Giovedì mattina, durante Yom Kippur, il 35enne Jihad al-Shamie ha lanciato la propria auto contro un gruppo di fedeli davanti alla sinagoga Heaton Park Hebrew Congregation di Manchester. È poi sceso armato di coltello, tentando di entrare nel luogo di culto. Due persone sono rimaste uccise prima che l’attentatore venisse neutralizzato dalla polizia, sei minuti dopo l’inizio dell’attacco. Le vittime sono state identificate come Adrian Daulby, 53 anni, e Melvin Cravitz, 66, descritto dai familiari come “un gigante gentile”. Secondo quanto dichiarato dal capo della polizia di Manchester, Sir Stephen Watson, una delle vittime e un ferito sarebbero stati colpiti accidentalmente dal fuoco degli agenti. “Il sospetto non era armato di pistola e tutti gli spari provenivano dalla polizia. Una delle vittime sembra aver riportato una ferita compatibile con un colpo d’arma da fuoco: si tratta di una conseguenza imprevista e tragica di un intervento necessario e urgente”.
Il rabbino Daniel Walker, che guidava la funzione, ha raccontato di aver notato già prima dell’inizio della preghiera l’atteggiamento sospetto dell’uomo. Quando l’attacco è cominciato, ha chiuso le porte e, insieme ad alcuni fedeli, ha impedito al terrorista di entrare. “Alcuni congreganti hanno letteralmente fatto scudo con il proprio corpo per proteggere la sinagoga. Sono stati coraggiosi e rapidissimi. Se non avessero reagito così, oggi parleremmo di una strage ben più grave”.
La dottoressa Sandi Mann, presidente della Jewish Action for Mental Health e parte del team di sicurezza comunitario, ha raccontato ad Arutz Sheva di aver ricevuto la chiamata d’emergenza proprio durante Yom Kippur. “Siamo sotto shock, ma non sorpresi. Antisemitismo e odio sono esplosi nel Regno Unito negli ultimi due anni. Sapevamo che prima o poi sarebbe accaduto, anche se non pensavamo davanti alla nostra porta”. Mann ha annunciato l’attivazione di un protocollo per il trauma collettivo, sviluppato dopo il 7 ottobre 2023 anche con il supporto di esperti israeliani: un drop-in già da questo Shabbat, sessioni online e, da domenica, terapia di gruppo.
“Abbiamo guardato in faccia il male, ma non possiamo permettere che vinca”, ha aggiunto Rabbi Walker. “La comunità ha risposto con resilienza e forza”.
Al-Shamie era in libertà su cauzione per un’accusa di stupro e aveva precedenti minori, ma non era mai stato segnalato ai servizi di sicurezza per radicalizzazione. La stampa britannica ha riportato che il padre, il chirurgo Faraj al-Shamie, pur avendo condannato ufficialmente l’attacco come “vile”, in passato aveva celebrato pubblicamente il massacro di Hamas del 7 ottobre, definendolo “un miracolo” e incitando alla violenza contro Israele. La polizia ha intanto arrestato sei persone per sospetta preparazione di atti terroristici collegati all’attacco.
Il primo ministro Keir Starmer ha espresso vicinanza agli ebrei britannici, promettendo di “sconfiggere il crescente odio antisemita” e ricordando il legame personale della sua famiglia con l’ebraismo. L’ex leader laburista Jeremy Corbyn ha definito l’attacco “abominevole”, mentre il sindaco di Londra Sadiq Khan ha annunciato il rafforzamento della sicurezza in tutte le sinagoghe, scuole e centri ebraici della capitale. Il Community Security Trust ha invitato le comunità a tenere chiuse le porte dei luoghi di culto e a mantenere il massimo livello di vigilanza. Anche il British Muslim Trust ha condannato fermamente l’attacco, mettendo in guardia contro chi cercherà di “strumentalizzare la tensione per dividere la società”.
Nel frattempo la comunità ebraica di Manchester si prepara a commemorare il massacro del 7 ottobre 2023. L’evento, organizzato dai Northwest Friends of Israel con il sostegno del Jewish Representative Council of Greater Manchester and Region, era stato programmato prima dell’attentato di Yom Kippur ma si è trasformato in un momento di solidarietà con la comunità locale. “Siamo tutti uniti a Manchester – per Israele, per i nostri ostaggi e per la nostra comunità ebraica”, hanno scritto gli organizzatori su X.
Lo scorso anno il raduno aveva richiamato migliaia di persone. Quest’anno, nonostante la vicinanza con Shabbat e Sukkot, la partecipazione potrebbe crescere proprio in seguito all’attacco. “Facciamone la più grande manifestazione di supporto e solidarietà di sempre! Non siamo ebrei con le ginocchia tremanti. State con noi!”, recita il manifesto diffuso online.
La polizia e il Community Security Trust hanno predisposto imponenti misure di sicurezza. La Greater Manchester Police ha annunciato un rafforzamento delle pattuglie nei quartieri ebraici, che proseguirà per tutto il weekend, coincidente anche con la conferenza del Partito Conservatore e importanti eventi sportivi in città.