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    ROMA EBRAICA

    Roma ricorda gli ostaggi, una luce nel buio a due anni dal 7 ottobre

    Nel cuore del quartiere ebraico di Roma, a due anni dal massacro del 7 ottobre 2023, la comunità si è riunita per non spegnere la speranza di rivedere gli ostaggi tornare a casa. La manifestazione, intitolata “Una luce per gli ostaggi”, è stata organizzata dalla Rappresentanza Italiana del Forum delle Famiglie degli Ostaggi, dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI), da Run for Their Lives – Roma e dall’Associazione Setteottobre, con il patrocinio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI). Tra i presenti anche diversi esponenti della Comunità Ebraica di Roma, tra i quali Carola Funaro, Vice Presidente e Assessore alla Memoria e a Shalom.
    Più di 300 persone hanno partecipato all’iniziativa, mostrando cartelli e le foto dei 48 ostaggi che da due anni restano nelle mani di Hamas. «Riportiamoli a casa oggi. Nachziru otam habaita achshav», è stato lo slogan ripetuto più volte.
    Aldo Torchiaro, giornalista del Riformista e responsabile dei contenuti dell’Associazione Setteottobre, ha moderato l’incontro. “La vecchia guerra si combatteva metro dopo metro, la nuova si combatte testa dopo testa. È una guerra cognitiva, e ognuno di noi, dalla sua postazione, fa la sua parte per non far spegnere la memoria e per chiedere il ritorno a casa degli ostaggi”, ha spiegato il giornalista.
    Benedetto Sacerdoti, portavoce italiano del Forum delle Famiglie degli Ostaggi, ha ricordato la drammatica condizione dei prigionieri. “Quarantotto ostaggi sono detenuti da due anni, nell’indifferenza del mondo. Uomini incatenati, ridotti a scheletri, costretti a dividere una scatoletta di fagioli per sopravvivere. Le immagini diffuse da Hamas lo hanno mostrato chiaramente, ma il mondo ha preferito ignorarle”.
    Il presidente dell’UGEI, Luca Spizzichino, ha ribadito l’importanza di mantenere alta l’attenzione. “Dobbiamo essere una luce accesa nel buio della loro prigionia, ricordando al mondo che queste persone non possono essere dimenticate. – ha sottolineato – È nostro dovere morale alzare la voce e chiedere con forza che tutto venga fatto per riportarli a casa”.
    Sul palco è intervenuta infine Tiziana Levy, rappresentante di Run For Their Lives – Roma, che da due anni porta avanti un impegno costante con un gruppo di volontari. “Ogni settimana abbiamo realizzato un video da inviare alle famiglie degli ostaggi. Col tempo il gruppo si è ridotto, anche per motivi di sicurezza, ma non abbiamo mai smesso. Per le famiglie israeliane l’Italia rappresenta un segnale importante, e ci ringraziano sempre”.
    La manifestazione si è conclusa con la lettura dei nomi degli ostaggi ancora prigionieri a Gaza, seguita dall’esecuzione degli inni d’Israele e di Mameli.

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