
Si aprono le porte del Palazzo di Ambrogio, la nuova scuola; un luogo che lega il passato e il futuro della nostra comunità.
Nella mattinata di lunedì 13 ottobre, vi è stata l’occasione di visitare gli spazi che in futuro ospiteranno il triennio del liceo ebraico e l’ufficio rabbinico. A guidare la visita, il presidente Victor Fadlun e gli assessori dediti alle politiche educative della Comunità Ebraica, Ruben Benigno, Daniela Debach, Milena Pavoncello.
Questo edificio non è del tutto nuovo alla nostra Comunità; ha alle spalle una storia di discriminazione e segregazione, poiché proprio lì risiedeva la scuola riservata ai soli ebrei durante le leggi razziali. Un luogo con un passato di dolore oggi diventa una nuova fonte di speranza. Fadlun ha commentato, “Una comunità che investe nelle scuole, nella crescita e nella certezza che esisterà un futuro migliore per i nostri figli”. Parole che risuonano ancora di più alla luce della liberazione degli ostaggi, avvenuta proprio poco prima della vista all’edificio.
Il preside del liceo Renzo Levi, Rav Benedetto Carucci, ha presentato la nuova sede come “uno stabile spazio vario e al contempo tradizionale, con spazi luminosi e molto belli”. L’imponente palazzo a due piani, infatti, presenta un ambiente fascinoso e antico, con corridoi luminosi che affacciano sul maestoso cortile immerso nel verde, un ampio atrio e classi di varie misure su entrambi i piani che potranno ospitare sia lezioni in comune che sdoppiamenti, come afferma Carucci: “L’edificio offre tanti spazi ampi che possono venire incontro alle classi quando sono insieme e più piccoli per le classi di indirizzo.”
Milena Pavoncello, Assessore alle Politiche Educative ed ex direttrice delle elementari e delle medie presso la scuola ebraica, ha dichiarato: “In questo momento c’è un grande incremento di iscrizioni al liceo, e per questa la decisione di dedicare questo nuovo edificio al triennio, mantenendo il biennio al Palazzo della Cultura”. Riguardo alle tempistiche, Pavoncello ha affermato: “Il progetto prevede di rendere agibile la nuova scuola due anni dall’inizio dei lavori”.
Si attende dunque con speranza e orgoglio l’apertura del nuovo edificio dedicato alla formazione dei giovani ebrei. Una rivincita sul passato: ridare vita a quegli spazi, testimoni di un’epoca in cui il tentativo era quello di porre fine al popolo ebraico, trasformandoli nella celebrazione della continuità della nostra comunità.