Skip to main content

Ultimo numero Settembre – Ottobre 2025

Scarica il Lunario

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati







    NEWS

    7 ottobre, due anni dopo: il ricordo dell’ambasciata d’Israele

    Un silenzio carico di emozione ha avvolto il Centro Culturale Ebraico Il Pitigliani, dove l’ambasciata dello Stato d’Israele ha organizzato una serata per commemorare il massacro del 7 ottobre al Nova Festival, dopo la proiezione del documentario ‘We Will Dance Again’ del regista Yariv Mozer, vincitore di un Emmy Award. Le immagini raccontano la violenza e la paura, ma soprattutto la forza di chi ha deciso di sopravvivere e di andare avanti. Speranza e resilienza, che emergono anche attraverso l’arte: all’entrata erano esposte due sculture di Rami Ater, della serie Children’s Houses, simbolo del legame tra le comunità dei kibbutz e la loro resistenza contro la violenza dei terroristi.
    “Sono giorni difficili, tra cordoglio e speranza”, ha esordito l’ambasciatore Yonatan Peled in un videomessaggio. Il dolore per le vite spezzate convive con la gratitudine per gli ostaggi tornati vivi, “che dovranno ricostruire le loro vite”. “Ma dobbiamo restare vicini alle famiglie che ancora aspettano i corpi dei loro cari”, ha aggiunto.
    Yuval Siman Tov e Tamir Leshetz, entrambi sopravvissuti al Nova Festival, hanno condiviso la loro esperienza con la giornalista Francesca Nocerino, che ha moderato la serata. “C’è un prima e un dopo il 7 ottobre, quel giorno è cambiato tutto” ha spiegato Yuval, che sottolineato come i sopravvissuti al massacro compiuto da Hamas ogni giorno facciano piccoli passi per guarire. “Ho capito cosa significa essere veramente forte. – ha aggiunto Tamir – Dopo quel giorno, i problemi quotidiani sembrano nulla di fronte a quello che abbiamo vissuto”.
    Raccontare la propria storia è per loro un modo per ritrovare equilibrio e dare senso alla sopravvivenza. “Dopo aver rivisto la mia famiglia all’ospedale – ha raccontato Tamir – ho realizzato quanto fossero preziose anche le piccole cose”. “Aiutare gli altri fa stare bene anche me” ha affermato Yuval, che ha deciso di continuare il lavoro della no profit che aveva avviato per aiutare gli anziani in difficoltà.
    La serata si è chiusa con l’intervento di Stefano Parisi, presidente dell’associazione Setteottobre, che ha invitato tutti a partecipare alla manifestazione nazionale “Per la nostra libertà. A testa alta con gli ebrei” prevista per il 30 ottobre a Roma. “Dobbiamo reagire di fronte all’odio che si manifesta nelle piazze, negli atenei e negli eventi pubblici”, ha detto Parisi.

    CONDIVIDI SU: