
Israele è al fianco della comunità ebraica di Sydney. Solo 48 ore dopo l’attentato a Bondi Beach, una delegazione di esperti israeliani è arrivata in Australia per offrire supporto immediato e contribuire agli sforzi per la ripresa e la resilienza della comunità.
L’iniziativa rientra nell’ambito di JReady, rete di emergenza fondata dall’Agenzia Ebraica in collaborazione con il Ministero israeliano per gli Affari della Diaspora e la Lotta all’Antisemitismo.
“Il 7 ottobre, uno dei momenti più difficili che Israele abbia mai affrontato, le comunità ebraiche di tutto il mondo, compresa la comunità ebraica australiana, si sono schierate al nostro fianco offrendo forza, sostegno e un profondo senso di condivisione del destino con il popolo ebraico. – ha detto il ministro per gli Affari della Diaspora e la Lotta all’Antisemitismo, Amichai Chikli – Ora, dopo che la comunità ebraica di Sydney è stata presa di mira da un attacco antisemita, lo Stato di Israele è al suo fianco con lo stesso spirito”.
Chikli ha sottolineato come la solidarietà tra Israele e gli ebrei della diaspora non sia solo simbolica: “La responsabilità reciproca tra il popolo ebraico non è uno slogan, ma un impegno condiviso. Il mio arrivo a Sydney e l’invio di una delegazione di esperti da Israele rappresentano un’espressione concreta di questo impegno: per la resilienza della comunità, per il supporto professionale e per il legame indissolubile tra gli ebrei di tutto il mondo. Nessuna comunità ebraica è sola”
Sulla stessa linea il presidente dell’Agenzia ebraica, l’ex Generale Doron Almog, che ha definito l’attacco come “uno struggente promemoria che l’antisemitismo non conosce confini”. “La nostra responsabilità è quella di stare al fianco dei nostri fratelli e sorelle ovunque si trovino, non solo a parole, ma con azioni immediate. – ha affermato Almog – Inviando questa delegazione di esperti, stiamo offrendo supporto professionale, compassione e collaborazione per aiutare la comunità a guarire, riprendersi e uscirne più forte. Non permetteremo a nessuno di spegnere la luce duratura del popolo ebraico”.













