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    ISRAELE

    Israele: la preghiera globale per la salvezza degli ostaggi e dei soldati al fronte

    Un momento di preghiera e di raccoglimento con il pensiero rivolto ai 134 ostaggi ancora prigionieri a Gaza e a tutti i soldati al fronte. È quello avvenuto con una lettura globale dello Shemà a Gerusalemme, al Muro Occidentale, durante il giorno del digiuno di Ester. Un momento per riunirsi e confortarsi in un periodo difficile per gli ebrei di tutto il mondo. Per questo non solo migliaia di israeliani sono giunti fisicamente nel luogo più sacro dell’ebraismo, ma attraverso una diretta streaming hanno potuto partecipare al momento solenne gli ebrei di tutto il mondo.
    Durante la funzione sono anche stati recitati i salmi dalle famiglie israeliane seguiti da una preghiera speciale avvenuta alle 17:30, per un momento che ha idealmente unito nel dolore migliaia di persone.
    Anche il presidente Isaac Herzog ha preso parte a questa iniziativa. “Come tutto il popolo ebraico, mi unisco anche io alla preghiera per il ritorno degli ostaggi, il recupero di tutti i feriti nel corpo e nell’anima, il successo e la pace dei nostri soldati eroi e l’Unione del popolo d’Israele qui e nel mondo intero”, ha affermato.
    L’evento è stato trasmesso in diretta grazie alle riprese avvenute sul tetto del Dan Family Aish World Center, un albergo che si affaccia sul Muro Occidentale. La diretta è stata organizzata in collaborazione con le principali organizzazioni ebraiche in Israele e in tutto il mondo. Un giorno solenne di digiuno, per sostenersi attraverso la preghiera e dare voce alle famiglie di ostaggi che hanno condiviso le loro storie in diretta.
    Non a caso si è scelto come giorno per pregare il Digiuno di Ester, un momento solenne che anticipa la festa gioiosa di Purim, che per le famiglie degli ostaggi quest’anno sembra essere più lontana che mai. “È terribilmente difficile celebrare Purim – vestirsi, essere felici, inviare pacchetti di mishloach manot” dice uno dei parenti degli ostaggi durante la cerimonia.
    “Quest’anno sarà veramente terribile, ma ci auguriamo che il prossimo possa essere felice per tutto il popolo d’Israele” ha concluso uno dei familiari.

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