Ha
ufficialmente aperto i battenti la prima edizione di Roma Arte in Nuvola.
Una grande fiera internazionale di arte, che nei suoi diversi livelli propone
opere moderne e contemporanee. La kermesse è ideata e diretta da Alessandro
Nicosia – con la direzione artistica di Adriana Polveroni e la collaborazione
di Valentina Ciarallo – all’interno del grande spazio della Nuvola, un luogo che
si appresta a diventare un polo culturale della Capitale. L’occasione
rappresenta una festa dell’arte pensata per essere dinamica e coinvolgente.
L’imponente centro congressi, progettato da Massimiliano Fuksas, ospiterà per
quattro giorni 159 espositori tra Gallerie, Progetti speciali ed Editori
d’arte. Sono 120 le Gallerie espositrici italiane e non solo, con un focus
sulle opere dell’arte del Novecento e sull’arte emergente.
Tra i progetti speciali ci sono mostre e installazioni realizzate da istituzioni culturali e dai loro artisti e un focus dedicato a un paese straniero. A inaugurare questo ciclo c’è ISRAEL LANDSCAPE un progetto voluto fortemente dall’Ambasciata d’Israele in Italia e che vede la partecipazione di diciassette artisti selezionati dai curatori Ermanno Tedeschi e Vera Pilpoul. L’arte israeliana, da sempre capace di raccontarsi con originalità al pubblico internazionale è caratterizzata da una varietà di linguaggi. In questa occasione la scelta è ricaduta su una parte di produzione legata al paesaggio, inteso come geografico e umano, presentando artisti nati in Israele o altrove, che hanno scelto questa terra per portare avanti il loro lavoro.
Nello stand caratterizzato dai colori dello Stato d’Israele – bianco e blu – trovano spazio diversi media. Tra questi la pittura di Shai Azoulay ed Ety Yacoby che guarda al paesaggio naturale e quella di Anna Lukashevsky e Michal Servadio Ilan, rispettivamente a quello portuale e urbano. Una visione più onirica è quella di Adi Kickelmacher che vede lo sviluppo tecnologico di Israele e la speranza e la gioia in forme colorate. Il colore caratterizza anche le note sagome di David Gerstein, i ricami di Nouli Omer e le tempere Zoya Cherkassky-Nnadi. L’inclusione è invece il tema nelle mani di Ronit Keret e la tradizione dei tappeti in Fatma Shanan, artista nata in Israele da famiglia palestinese, mentre quella della brasiliana di nascita Suly Bornstein Wolff alla natura urbana. La Fiera ospiterà una serie di talk con relatori del mondo dell’arte tra cui si segnala domenica 21 novembre alle 16:30 l’incontro con il critico e studioso israeliano Gideon Ofrat che interverrà sul tema delle influenze dell’arte italiana sull’arte israeliana.
Davide Spagnoletto e Michelle Zarfati