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Addio a Stephen Sondheim, grande autore del Musical a Broadway

  • 27-11-2021
  • Nicola Roumeliotis

Chi fu Stephen Sondheim? I più lo conoscono come paroliere per “West Side Story”. Brani meravigliosi come “Tonight”, “America”, “I Feel Pretty” e l’ironico “Gee, Officer Krupke” fanno parte oramai dell’immaginario collettivo.

Sondheim nacque in un'agiata famiglia ebrea borghese. Il suo mentore fu uno dei grandi di Broadway, Oscar Hammerstein II, quello di “Tutti insieme appassionatamente” tanto per intenderci, che lo ha fatto inserire negli ambienti del teatro musicale. Il successo non tardò ad arrivare ed è stato proprio West Side Story, che debuttò a Broadway nel 1957 con le sue 732 repliche in cartellone a decretarlo. Da li in poi Stephen Sondheim è stato inarrestabile con una carriera con tanti alti e molti “onorevoli” bassi. Nei primi appartengono l’innovativo “Company” del 1970, con il disneyano Dean Jones e una strepitosa Elaine Stritch, “Follies” dell’anno successivo e soprattutto “Little Night Music” del 1973 che conteneva uno dei suoi brani più famosi di sempre “Send in the Clowns” cantato nella prima versione dalla britannica Glynis Johns, la mamma della famiglia Banks in “Mary Poppins” al suo debutto al Broadway.

I suoi insuccessi furono altrettanto sonori e spesso immeritati. Molti di quei spettacoli sono stati ripresi trovando il successo che meritavano. Vale la pena citare “Pacific Overtures” musical “riformista” con tecniche prese in prestito dal teatro giapponese Kabuki, di solo 193 repliche e soprattutto il grottesco “Sweeney Todd: The Demon Barber of Fleet Street”: forse il capolavoro di Sondheim con due beniamini del teatro musicale americano come Angela Lansbury e Len Cariou. Lo spettacolo ha sconvolto il pubblico nel vedere tematiche come il cannibalismo e la vendetta imbevute nel humor nero “vestite” da musiche sofisticatissime. Da quel spettacolo, unico nel suo genere si è ispirato anche Tim Burton per il suo film con Johnny Depp e Helena Bohman Carter.

E’ difficile rendere omaggio alla carriera di questo straordinario compositore: nel 1984 firma la colonna sonora di “Reds” di Warren Beatty. Con Beatty collabora anche nel successivo “Dick Tracy” e la sua canzone “Sooner or Later” cantata da Madonna vince l’Oscar nel 1991. Sondheim ritorna al musical con “Assassins” curioso exploit musicale dedicato alle figure dei più famosi assassini dei Presidenti americani da John Wilkes Booth (Lincoln) a Lee Harvey Oswald (Kennedy) fino alla figura dell’italiano Giuseppe Zangara che attentò alla vita di Franklin Delano Roosevelt. E poi Passion, tratto dal film di Ettore Scola “Passione d'amore” con Donna Murphy. Forse il suo ultimo successo fu un musical giovanile come “Saturday Night”. Scritto a soli 23 anni su uno libretto dei fratelli Epstein, gli autori di “Casablanca”, è stato messo in scena per la prima volta il 1997 e vinse parecchi premi.

Stephen Sondheim con il suo Premio Oscar, i suoi 13 Tony Award, gli 8 Grammy,  e il Premio Pulitzer, anche i suoi premi sono molti di più, rimarrà nella storia come uno dei maggiori autori del teatro musicale americano, quello che tanto deve alla cultura ebraica,  di sempre. 

 

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