24 marzo 1944. A Roma si consuma l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Tra gli ufficiali tedeschi che sparano ai 355 italiani ci sono Karl Hass e Borante Domizlaff, entrambi maggiori delle SS. Loro, come altri e anche ben più noti nazisti, resteranno in Italia indisturbati per anni. Per loro però c’è di più, perché tornano ad indossare le divise della Germania nazista e a puntare fucili, questa volta sui set di Cinecittà, da interpreti in alcuni dei più celebri film italiani. E’ una storia fatta di intrecci, paradossi, punti interrogativi, vicende poco note ed altre sconosciute sino ad ora, quella che il giornalista Mario Tedeschini Lalli racconta nel suo Nazisti a Cinecittà (Ed. Nutrimenti). Un enigma dai contorni del giallo, tra una grande tragedia del ‘900 e un’importante stagione del cinema italiano. Shalom ha intervistato l’autore.
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Ariela Piattelli