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    Gli scatti della collezione Sonnenfeld un affresco senza tempo per il 5783

    ANU, il Museo del Popolo Ebraico di Tel Aviv, ha cambiato il proprio nome dal precedente Beit Hatfutsot e ha inaugurato il nuovo allestimento nel 2021. Questo museo possiede lo straordinario archivio fotografico di Leni e Hebert Sonnenfeld, pionieri dei fotoreporter considerati tra i più importanti artisti ebrei del XX secolo. La collezione di oltre 200.000 negativi, diapositive, lucidi e stampe è stata donata al Museo nel 2005, per essere conservata da un’istituzione dedicata alla documentazione della vita ebraica. Tra gli scatti che sono diventati icone, una serie di particolare valore documenta i festeggiamenti di Rosh ha Shanà e Sukkot e i preparativi per Kippur nella Eretz Israel – Palestina mandataria e nel neonato Stato d’Israele.

    Simona Benyamini, direttore del The Oster Visual Documentation Center di ANU, si pone come obiettivo di rendere sempre più fruibile online l’intero materiale visivo, permettendo al grande pubblico di conoscere e apprezzare un patrimonio dal valore inestimabile con programmi educativi dedicati, mostre, pubblicazioni e produzioni audiovisive.

    (The Oster Visual Documentation Center, ANU – Museum of the Jewish People, Sonnenfeld Collection)

    Herbert e Leni Sonnenfeld hanno lasciato centinaia di migliaia di fotografie tra le pochissime testimonianze di un mondo che non c’è più, di eventi storici e famigliari, lieti e tragici, del popolo ebraico dagli anni Trenta del 1900 e per tutto il XX secolo. La coppia iniziò a fotografare in Germania negli anni dell’ascesa del regime nazista, ma le fu presto impedito di continuare il proprio lavoro, ritenuto sempre più accurato e pericoloso, in quanto documento inconfutabile della persecuzione ebraica che di giorno in giorno diventava più insostenibile. Le prime fotografie a essere pubblicate furono quelle scattate da Herbert durante la sua visita nell’allora Eretz Israel – Palestina e in un campo di addestramento di giovani pionieri ebrei in Germania. Le immagini successive hanno reso immortali i sorrisi dei bambini ebrei che salutano dal treno durante il loro viaggio verso Eretz Israel e i giovani ebrei che ballano la hora a bordo di una nave diretta a Haifa. Herbert divenne poi il fotografo della Yeshiva University e Leni iniziò a lavorare per giornali e riviste. Viaggiò con la sua macchina fotografica in Marocco, Spagna, Yemen, Iran, Irlanda e Israele, sempre e incessantemente, documentando la vita ebraica. 

    (The Oster Visual Documentation Center, ANU – Museum of the Jewish People, Sonnenfeld Collection)

    La collezione Sonnenfeld comprende, tra l’altro, alcune rare immagini dei Giochi invernali del Maccabi in Cecoslovacchia nel 1936, i ritratti dei primi rifugiati ebrei giunti dalla Germania a New York nel 1939 e un reportage della Conferenza di Biltmore del 1942. Dell’incontro, il cui obiettivo era di mettere in atto un piano per salvare dalla distruzione totale l’ebraismo tedesco, rimane la sola documentazione fotografica di Sonnenfeld; nelle immagini vi sono ritratti intensi ed eloquenti di Chaim Weizmann, David Ben Gurion, Stephen Wise, Abba Hillel Silver.

    Nei suoi ultimi anni di vita Leni aveva in animo di fare l’aliyà e di portare con sé l’intero archivio fotografico, ma la sua salute cagionevole le impedì di realizzare il suo sogno. Morì a New York a 96 anni ed è sepolta in Israele.”Eyes of Memory” pubblicato dalla Yale University Press nel novembre 2004 è un album di famiglia di grande impatto narrativo in cui storia e memoria si fondono regalando un affresco bellissimo.

    (The Oster Visual Documentation Center, ANU – Museum of the Jewish People, Sonnenfeld Collection)

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