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    La Presidente della Corte Suprema israeliana in visita a Roma

    Esther Hayut, Presidente della Corte Suprema israeliana, è stata in queste ore ospitata dalla Comunità ebraica di Roma. Laurea in giurisprudenza all’Università di Tel Aviv, tante esperienze professionali nel Ministero della Giustizia e in diversi tribunali, prima di entrare a far parte della Corte Suprema nel 2003: divenutane membro permanente nel maggio 2004, ne è Presidente da ottobre 2017.

    La sua visita in Italia ha avuto un momento istituzionale di alto valore con il convegno al Senato in cui è stato presentato il volume “Razza e inGiustizia”, una riflessione sulle leggi razziali a 80 anni dalla loro emanazione con il particolare punto di vista del mondo giuridico. Figlia di deportati ad Auschwitz, la Shoah è stata inevitabilmente una componente importante del suo percorso di vita. Il suo contributo ha permesso così di riflettere sul tema grazie sia alle sue competenze professionali che al suo coinvolgimento emotivo. “Ognuno deve fare la propria parte per creare una società giusta: una responsabilità che tocca in particolare noi uomini di legge” ha dichiarato Hayut. Nel suo intervento, il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini ha dato il benvenuto all’ospite dichiarando che tra le Corti italiane e israeliane è avviata una proficua collaborazione.

    Al termine dell’impegno istituzionale, la visita alla Comunità ebraica di Roma. Assieme a una delegazione di membri del CSM e del Consiglio Nazionale Forense, Hayut si è recata presso il Museo ebraico e presso il Tempio Maggiore. Guidata dal Rabbino Capo Riccardo Di Segni, dalla Presidente CER Ruth Dureghello e dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni ha ammirato tessuti, foto, documenti e filmati esposti al museo, oltreché la mostra “Italiani di razza ebraica: le leggi antisemite del 1938 e gli ebrei di Roma” recentemente inaugurata. Tanta curiosità e anche diverse domande per capire meglio la realtà romana, i cui vertici le hanno raccontato l’antica storia e le odierne attività. Al termine della visita, Esther Hayut si è detta felice di vedere una sinagoga così bella rimasta immune dalle devastazioni del nazismo, oltreché positivamente colpita dall’ospitalità e dalla vitalità della Comunità ebraica di Roma.

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