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    Quando gli ebrei fuggiti dalla Shoah forgiarono l’età dell’oro di Hollywood. A Los Angeles, l’Austria li onora

    All’inizio del XX secolo, la nascente industria cinematografica di Hollywood, è stata in gran parte costruita da immigrati ebrei provenienti dall’Europa centrale e orientale, inclusi molti austriaci in fuga dalle regioni dell’ex impero austro-ungarico. Così insieme all’Academy Museum of Motion Pictures, il consolato austriaco ha reso omaggio alle star espatriate con un simposio e una serie di film in programmazione per 6 settimane, che dureranno fino al 31 gennaio. Film che hanno fatto la storia del cinema, in grado però di ricordare i geni iconici che li hanno pensati e realizzati.

     

    Mentre il nazismo si diffondeva velocemente in Europa negli anni ’30 e ’40, molti immigrati dall’Austria e dall’Europa si stabilirono a Los Angeles. Proprio tra quegli immigrati ebrei, che avrebbero presto generato una grande rivoluzione dell’industria cinematografica, c’erano nomi come: Billy Wilder, Hedy Lamarr, Peter Lorre, Paul Henreid, Sam Spiegel e Vicki Baum.

    Quello che si celebra a Los Angeles è un interessante e intenso programma di sei settimane, nato proprio per rendere omaggio a quegli ebrei che fuggirono dall’oscurità della Seconda guerra mondiale per forgiare “l’età dell’oro di Hollywood”. “Emigres and Exiles in the Studio System”, è un progetto capace di riportare alla luce la storia di tutti quegli esuli dall’Europa, che con forza e determinazione, costruirono l’industria cinematografica americana all’inizio del XX secolo.

    Il programma è iniziato con un simposio di due giorni, “Da Vienna a Hollywood: l’influenza e l’impatto degli austriaci sull’industria cinematografica di Hollywood, 1920-2020”, che ha visto dibattiti tra studiosi, registi, scrittori e compositori degli Stati Uniti e dell’Austria.

     

    “Siamo profondamente impegnati a raccontare le storia dei fondatori ebrei di Hollywood nella nostra industria cinematografica” ha spiegato Bill Kramer, direttore e Presidente del museo. Lo stesso Kramer ha sottolineato che quello che è davvero interessante all’interno della vastissima collezione del museo è il fatto “che c’è una profonda connessione tra l’era classica Hollywood [e] il pre-cinema che porta ai fratelli Lumiere fino al cinema internazionale di oggi.”

     

    Il simposio “Vienna a Hollywood” che ha avuto luogo l’11 dicembre, è stato seguito da una serie di film incentrati sugli “Emigres and Exiles in the Studio System” dell’Austria. La selezione della serata di apertura è stata “Casablanca”, diretto da Michael Curtiz, nato a Budapest, con la colonna sonora composta dall’austriaco Max Steiner.

    I biglietti per godere della bellezza dei film non costano più di dieci dollari e gli spettatori possono vederli nel nuovo modernissimo Ted Mann Theater situato all’interno del museo.

     

    Altri film che saranno proiettati nella serie includono pellicole cult come: “Sogno di una notte di mezza estate”, diretto da Max Reinhardt, “Dishonored”, di Josef von Sternberg, e “Sunset Blvd”, del grande Billy Wilder.

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