Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    "Stranger Things": la vera storia della prigione lituana

    “Stranger Things”, la serie teen di fantascienza, è stata tra le serie più popolari di Netflix sin dal suo debutto nel 2016, conquistando i telespettatori di tutto il mondo. Parte della quarta stagione in uscita in queste settimane è stata girata nella prigione di Lukiškės di Vilnius.

    Questo luogo di reclusione è stato in funzione per un secolo prima di chiudere nel 2019 ed essere convertito in un centro culturale, dove gli ospiti possono soggiornare in una cella a tema “Stranger Things” per 107 euro ($ 114) a notte.

    Non molti conoscono però la reale storia di Lukiškės. Durante la Seconda guerra mondiale, Lukiškės fu luogo di prigionia, tortura ed esecuzioni per prigionieri politici. Nel 1941, le prime persone ad essere uccise nel massacro di Ponary furono 348 ebrei e altri che erano stati precedentemente imprigionati proprio a Lukiškės. Quasi 100mila persone, per lo più ebrei, sarebbero state uccisi nel sito di Ponary vicino a Vilnius nei mesi successivi.

    Lukiškės fu anche il luogo in cui Begin fu imprigionato per otto mesi nel 1940 e nel 1941 a causa della sua attività sionista all’interno dell’Unione Sovietica. Il suo tempo lì venne segnato da “condizioni estremamente fredde e difficoltose”. Secondo il Menachem Begin Heritage Center, Begin fu liberato quando i nazisti invasero l’Unione Sovietica; successivamente, riuscì a raggiungere quello che sarebbe diventato Israele, il Paese tanto sognato di cui divenne il sesto Primo Ministro nel 1977. Tuttavia, gran parte della sua famiglia fu assassinata proprio in quei luoghi. Un altro attivista ebreo, Jakub Wygodzki, morì nella prigione di Lukiškės imprigionato dopo l’invasione nazista nel 1941. Medico, sionista e sostenitore dei gruppi umanitari ebrei, aveva 84 anni al momento del decesso.

    Vilnius era un fulcro della cultura ebraica europea nel XIX e all’inizio del XX secolo. Durante la Shoah, i nazisti e i loro collaboratori locali uccisero più del 90% degli ebrei lituani. La città è attualmente sede di una sola sinagoga funzionante, che è stata temporaneamente chiusa nel 2019 a causa di problemi di sicurezza.

    CONDIVIDI SU: