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SPECIALE PESACH 5784

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    La minaccia iraniana che pochi vogliono vedere

    L’Iran è in guerra. E’ in guerra con Israele, di cui minaccia (anzi promette) quotidianamente la distruzione – e cerca di avvicinarla spostando truppe al confine, finanziando ed armando gruppi terroristi come Hezbollah, Hamas e Jihad islamica. E’ in guerra con gli Usa, che cerca di espellere dal Medio Oriente e quotidianamente insulta e minaccia. E’ in guerra con l’Arabia Saudita e gli Emirati del golfo, che fa bombardare ai suoi mercenari Houthi dallo Yemen. E’ in guerra con la legge internazionale, cercando di procurarsi illegalmente armamenti nucleari e missilistici strategici, e promuovendo la sovversione in tutto il Medio Oriente. E’ in guerra col suo popolo che opprime, arrestando, frustando e impiccando chiunque si discosti dall’islamismo più stretto, che si tratti di donne, di omosessuali, di giovani che vogliono vivere a modo loro o di minoranze etniche, che affama, usando le risorse per il suo imperialismo avventurista. Purtroppo fermare questo regime bullo e criminale, che tradisce una nobile e antica civiltà, è molto difficile. Gli ayatollah hanno un controllo pieno e capillare  della loro popolazione, sono riusciti a sconfiggere tutti i movimenti di protesta. Gli iraniani sono 81 milioni (dieci volte gli abitanti di Israele) la superficie del paese è di 1.648.000 chilometri quadrati (sei volte più dell’Italia, più di cinquanta volte Israele) ed è montuosa e di difficile accesso. Una guerra sarebbe molto difficile anche per la superpotenza americana, anche se è possibile pensare a bombardamenti per eliminare le fabbriche e i depositi del suo pericolosissimo armamento strategico. Il solo sistema per fermarlo sono le sanzioni economiche, oltre naturalmente al contrasto su tutte le iniziative imperialistiche in Libano e in Siria e a Gaza, come fa Israele. E’ chiaro che agli imperi antioccidentali come la Russia e la Cina, questo non convenga e che essi si oppongono come possono. Peccato che l’Europa si sia schierata con loro e non con gli Usa, Israele, i paesi sciiti. Ancora una prova della vile miopia delle classi dirigenti che governano l’Unione Europea.

     

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