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    LA PROTEZIONE LEGALE DEGLI ANZIANI E DEI MINORI

    I giornali informano di un disegno di legge approvato dal Senato, recante “Modifiche al codice penale in materia di circonvenzione di persone anziane Art. 1. 1. All’articolo 643 del codice penale è ag­giunto, in fine, il seguente comma: «Alla stessa pena soggiace chiunque, allo stesso fine, abusando della condizione di debolezza o di vulnerabilità dovuta all’età di una persona, induce taluno a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lui o per altri dannoso ». Art. 2. 1. All’articolo 165, sesto comma, del co­dice penale, le parole: « per il reato previsto dall’articolo 624-bis » sono sostituite dalle seguenti: « per i reati previsti dagli articoli 624-bis, 640 e 643 ». Il vigente art. 643 c.p. recita:” Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto, che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 206 euro a 2.065 euro”.

    La novità dovrebbe riguardare la sola età; certo, l’art. 21 della Carta dei diritto fondamentali UE vieta ogni discriminazione basata sull’età, per cui la questione potrebbe essere sollevata anche per gli atti pubblici (notarili e non). Tuttavia, la questione esiste, ma forse non nei termini esatti prospettati dalla stampa, laddove faceva riferimento ai falsi agenti di vendita. 

    Il 9 aprile 2019 a Torino, presso il Campus Einaudi, vi è stata la presentazione della ristampa anastatica del volume di Riccardo Fubini, “La dottrina dell’errore in diritto civile italiano” (Fratelli Bocca, Torino 1902 – ESI, Napoli 2018), con introduzione di Roberto Calvo, moderata da Pier Giuseppe Monateri, con relazioni di Giovanni Perlingieri, Alessandro Ciatti Caimi, Emanuele Calò ed Ilaria Riva, con le conclusioni dello stesso Roberto Calvo. Con le leggi razziali, Fubini fu espulso da tutto, docenza compresa; uno dei suoi figli, Renzo Fubini, nato a Milano il 30 settembre 1904, coniugato con Maria Treves, fu arrestato a Ivrea, partì dal campo di Fossoli il 16 maggio 1944 destinazione Auschwitz, immatricolato col n° A  – 5410 e morì assassinato.

    Nella mia relazione (ancora da pubblicare), segnalai il problema che il predetto disegno di legge intende affrontare, ma non ho attribuito la responsabilità a mariuoli varii, poiché la condotta deprecata è sovente posta in essere da fornitori di primaria importanza, anche partecipati dai Comuni, mediante tecniche che moralmente non persuadono ma nondimeno, dal punto di vista giuridico non sono mai state né studiate né inquadrate. Chissà che ne avrebbe pensato il rimpianto Riccardo Fubini, segnatamente per quanto attiene al problematico crinale fra errore e dolo.

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