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    UN EBREO D’ORIGINE EBRAICA?

    In questi giorni, nel fare riferimento a un personaggio discusso, si è detto che era ‘di religione ebraica’, mentre il quasi coevo riferimento ad un artista, lo qualificava, invece, d’origine ebraica. Il personaggio negativo veniva descritto come ebreo, mentre quello positivo risultava un po’ ebreo; il personaggio negativo ha questo brutto difetto, mentre per quello positivo il difetto l’avevano gli avi. Poiché si tratta di una seria ed inaccettabile discriminazione, in quanto presuppone che l’ebraismo sia carico di negatività e che pertanto occorra sfumarlo, la mancata reazione degli interessati non è certo un titolo di merito. 

    Non ho mai letto sui giornali una lettera di rettifica che chiarisse: “avete scritto che sono d’origine ebraica, facendo pensare che l’ebraismo fosse riferito non a me ma soltanto ai miei antenati. Invece, io sono ebreo. Orgogliosamente ebreo”.

    Avete mai visto che qualcuno sia definito “d’origine cattolica, protestante, animista”, e così via? Volendo divagare un poco, potremmo pure azzardare che il profondo inconscio di chi ricorre a questa terminologia, rammentando da dove viene, attribuisca agli altri la propria origine: De te fabula narratur, diceva Orazio.

    Questo malvezzo potrebbe volgere verso la fine se coloro i quali sono descritti dai media come ‘d’origine ebraica’ (spesso dei personaggi importanti) trovassero il coraggio e la dignità di mandare una bella letterina di rettifica, come quella sopra descritta. Perché quello che va in scena ogni giorno non è uno spettacolo edificante né per loro né per chi assiste, incolpevole, a questo stillicidio.     


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