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    Dall’Università di Tel Aviv un metodo rivoluziona la diagnosi del melanoma

    Per la prima volta una tecnologia ottica rende possibile la diagnosi immediata del melanoma. La tecnologia innovativa, destinata a rivoluzionare la diagnosi del cancro alla pelle, arriva dall’Università di Tel Aviv ed è stata sviluppata dal professor Abraham Katzir. Una tecnologia che potrebbe salvare la vita a molti pazienti, e che ha già funzionato nella sperimentazione su cento casi. I risultati sono stati pubblicati sul Journal Medical Physics. 

     

    L’esame si basa su speciali fibre ottiche, ed è in grado di distinguere tra una lesione benigna sulla pelle ed una maligna, utilizzando un processo non invasivo, immediato ed automatico. La nuova tecnologia distingue inoltre i diversi tipi di cancro alla pelle, dunque anche quelli più letali, come il melanoma. La diagnosi è rapida, non invasiva e non provoca dolore al paziente.

     

    «Questa tecnologia ci fornisce una sorta di “impronta digitale” che rende possibile una diagnosi chiara delle varie lesioni, misurandone i caratteristici “colori”. – spiega Katzir -In questo modo, le lesioni possono essere diagnosticate utilizzando un metodo ottico non invasivo, ed il medico ed il paziente ricevono i risultati immediatamente. Questo è diverso dal test che viene utilizzato di routine, che prevede un intervento chirurgico, ed una diagnosi che richiede molto tempo». Dopo il successo dello studio, i ricercatori intendono confermare la funzionalità del metodo di valutazione applicandolo su centinaia di pazienti.

     

    «Il melanoma è un cancro potenzialmente letale, quindi è molto importante una diagnosi precoce, quando è ancora superficiale. – continua Katzir – Il sistema innovativo consentirà ad ogni dermatologo di determinare automaticamente il carattere di una lesione sospetta, e in particolare di un melanoma. Questo può potenzialmente cambiare in modo radicale il campo della diagnosi e del trattamento del cancro della pelle, e forse anche di altri tipi di cancro». I costi della tecnologia sono ancora molto alti, la sfida è rendere questo metodo accessibile e sostenibile per tutti i medici e gli ospedali.

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