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    Il Presidente israeliano Herzog lancia assieme a Facebook una campagna contro il bullismo sui social

    Su iniziativa del Presidente israeliano Isaac Herzog, e in collaborazione con META Israel, ex Facebook, è stata lanciata una nuova campagna sui social volta a fermare il bullismo sul web. L’obiettivo del progetto è far riflettere le persone prima di inviare post gravemente offensivi, che possono danneggiare la reputazione di una persona o che possono causare gravi danni psicologici.

     

    La campagna, che nasce dalla preoccupazione di Herzog nei confronti del sempre più dilagante odio sui social media, è sostenuta dal Primo Ministro Naftali Bennett, dal Ministro degli Esteri Yair Lapid, dal Ministro degli Interni Ayelet Shaked; da alcuni membri della Knesset e da altri personaggi noti nel panorama sportivo e televisivo d’Israele.

     

    A tal proposito verrà realizzato un video clip in cui si cercherà di sensibilizzare gli utenti del web esortandoli a pensare attentamente a come cambiare la situazione. Verranno condivisi inoltre alcuni dei post più offensivi che gli account personali hanno ricevuto sui social media, con parole volgari ed eccessivamente aggressive censurate e sostituite da espressioni più positive.

     

    Il progetto è orientato a favorire una maggiore consapevolezza del potere delle parole. Lo stesso Herzog si è dichiarato infastidito e perplesso del modo in cui le persone permettono scrivano leggermente sulla tastiera senza tener conto delle possibili conseguenze e ripercussioni psicologiche.

    I maggiori “seminatori” di odio sui social sembrano essere estremisti politici e religiosi, pericolosi non solo per la singola vittima, ma anche per la società nel suo insieme. La campagna è rivolta sia agli adulti che ai giovani.

    Molte giovani vittime sono state particolarmente segnate psicologicamente ed emotivamente dal bullismo online, spingendosi oltre il limite togliendosi la vita. Un evento del genere rappresenta il pericolo maggiore dei social media, motivo per cui molte persone hanno aderito alla campagna. Per adempiere ad un dovere civile e morale, e per salvaguardare i più deboli.

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