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    La Jihad Islamica ha lanciato 500 missili contro Israele. Continua l’Operazione “Scudo e Freccia”

    Dopo diverse ore di silenzio da
    parte della Jihad Islamica Palestinese (PIJ), mercoledì pomeriggio è iniziata
    la ritorsione del gruppo terroristico a seguito dei raid dell’aviazione
    israeliana nella Striscia di Gaza, mirati proprio sui luoghi dove si trovavano
    gli ufficiali e le unità missilistiche del gruppo terroristico. Oltre 500
    missili sono stati lanciati contro Israele. Nelle ultime ore si è discussa la
    possibilità di un cessate il fuoco mediato dall’Egitto, tuttavia durante la
    notte sono continuate a suonare le sirene nel Sud di Israele.

    All’alba, l’IDF ha eliminato un
    altro ufficiale di alto grado di Jihad Islamica, Ali Ghali, il comandante delle
    forze missilistiche della Jihad islamica, che si nascondeva in un rifugio al
    momento dell’attacco insieme ad altri due agenti della Jihad islamica anch’essi
    uccisi.

    “Ghali era considerato una
    figura centrale nell’organizzazione e si occupava della sua gestione
    ordinaria”, ha affermato l’IDF.

    In un discorso alla nazione,
    mercoledì sera il primo ministro Benjamin Netanyahu ha affermato che Israele è
    ancora nel mezzo dell’operazione. “Abbiamo colpito la Jihad islamica in
    maniera significativa”, ha affermato Netanyahu, riferendosi all’uccisione dei
    tre leader del gruppo terroristico.

    Lo sviluppo di “nuove capacità di
    intelligence e nuove capacità operative”, insieme alla prontezza di Israele ad
    avviare la campagna, “hanno creato una nuova equazione e diciamo ai terroristi:
    vi vediamo ovunque; non potete nascondervi e noi scegliamo dove e quando
    colpire”. Ha spiegato inoltre che l’IDF ha colpito le capacità anticarro,
    i depositi di armi e gli impianti di produzione di armi della Jihad islamica.

    “Nessun israeliano è stato
    ferito dal lancio dei missili della Jihad Islamica” ha aggiunto Netanyahu,
    che ha lodato i civili israeliani per aver ascoltato gli ordini dell’Homefront
    Command. Rivolgendosi ai residenti del sud che stanno sopportando il peso
    maggiore degli attacchi missilistici, il premier israeliano ha dichiarato:
    “Non è ancora finita”.

    Il ministro della Difesa Yoav
    Gallant, sottolineando i risultati dell’IDF e delle forze di sicurezza, ha
    affermato che almeno un quarto dei razzi lanciati dal PIJ è caduto all’interno
    della Striscia.

    Nella giornata di mercoledì
    l’aviazione israeliana ha colpito oltre 100 obiettivi a Gaza, in particolare, i
    bombardamenti si sono focalizzati sulle unità missilistiche e le postazioni di
    lancio di Jihad islamica, comprese alcune nascoste.

    Almeno 25 persone a Gaza sono
    state uccise da quando Israele ha lanciato l’offensiva a sorpresa martedì
    mattina, secondo il Ministero della Sanità gestito da Hamas a Gaza, e decine di
    altre sono rimaste ferite. Questa cifra include sia i terroristi che i civili, con
    questi ultimi che, secondo fonti israeliane, sono stati uccisi anche dai razzi
    della Jihad islamica caduti dentro la Striscia.

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