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    Regge il cessate il fuoco tra Israele e Jihad Islamica. Lapid: “obiettivi raggiunti”

    Dopo un inizio traballante, il cessate il fuoco a Gaza tra Israele e la Jihad Islamica Palestinese, sembra reggere. Prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, concordata alle 23:30 ora locale, è avvenuta una pesante raffica di razzi verso le aree vicino al confine di Gaza. In risposta, un drone dell’IDF ha attaccato un lanciarazzi appartenente alla Jihad Islamica (PIJ). 


    Nonostante si siano registrati lanci di razzi anche oltre l’orario concordato, il cessate il fuoco è stato mantenuto da Israele che non ha risposto agli ultimi missili lanciati dall’organizzazione terroristica. Inoltre lo Stato Ebraico ha rifiutato sistematicamente tutte le condizioni imposte dal PIJ, tra cui il rilascio di Al-Saadi e del genero, arrestati una settimana fa.


    Alle 10:30 sono stati aperti ai lavoratori palestinesi e alle merci i valichi di Erez e Kerem Shalom. L’IDF ha annunciato inoltre il graduale ritiro delle misure di sicurezza. Tuttavia, il ritorno alla normale routine continuerà per tutta la giornata, una volta accertato che il lancio di missili da Gaza è completamente cessato.


    “Gli obiettivi sono stati raggiunti, non c’è alcun beneficio nel continuare l’operazione” ha dichiarato ieri sera il primo ministro Yair Lapid, concludendo di fatto l’Operazione Breaking Dawn. In questi giorni la decisione presa dal premier israeliano di colpire con forza la Jihad Islamica, ha visto il pieno supporto dell’Opposizione, organizzando anche un briefing con il leader del Likud Benjamin Netanyahu.


    Il portavoce dell’IDF, il generale di brigata Ran Kochav, ha rilasciato questa mattina alcuni dati sull’operazione Breaking Dawn. Dall’inizio delle operazioni venerdì pomeriggio, 1.175 razzi sono stati lanciati contro Israele, 200 sono caduti all’interno della stessa Gaza, causando diverse vittime tra i civili, tra cui 4 bambini a Jabalia. Il sistema di difesa Iron Dome ha intercettato oltre 380 missili diretti verso zone abitate, con una percentuale di successo del 96%.


    L’IDF ha attaccato oltre 170 obiettivi terroristici appartenenti al gruppo terroristico della Jihad Islamica e ha distrutto un tunnel che non era ancora entrato in territorio israeliano. In questi tre giorni 12 membri della Jihad Islamica sono stati uccisi, inclusi due dei massimi comandanti del gruppo terroristico a Gaza: Tayseer Jabari e Khaled Mansour, rispettivamente il leader delle brigate del Nord e del Sud a Gaza. Il primo è stato ucciso venerdì in un attacco israeliano che ha dato il via al conflitto, mentre il secondo sabato notte.


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