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    Studio israeliano sul grano selvatico: identificato il gene che protegge dai parassiti

    Il riscaldamento globale ha un enorme impatto sull’agricoltura. Il cambiamento del metabolismo degli insetti nocivi e dei parassiti, sempre più numerosi e resistenti, è una delle conseguenze più rilevanti e il grano, che da solo fornisce il 20% delle calorie consumate dagli esseri umani, ne è costantemente minacciato. 

    Proteggere i raccolti di questo cereale è lo scopo di un gruppo di ricercatori dell’Università Ben Gurion del Negev, che ha studiato il meccanismo attraverso il quale il grano selvatico è in grado di difendersi dagli insetti in modo del tutto naturale. Capacità che ha perso il grano coltivato (domesticato), quello cioè che viene consumato principalmente.

    Lo studio è stato pubblicato nelle riviste scientifiche ‘Journal of Experimental Botany’ e ‘Frontiers in Plant Science’, come scrive il Times of Israel.

    Secondo la biologa Vered Tzin, che ha guidato la ricerca, “è di estrema importanza analizzare rigorosamente i meccanismi e le caratteristiche naturali di difesa delle piante, in modo da riuscire a riprodurli nel grano domesticato per renderlo resistente agli insetti, invece di usare pesticidi dannosi che non funzionano neanche così bene”.

    Gli afidi sono la minaccia più grave: questi piccoli insetti si nutrono della linfa della pianta e introducono virus mortali. Se ne conoscono almeno 5mila specie diverse. 

    Come spiegato dalla biologa, il grano selvatico possiede due meccanismi naturali di difesa. Il primo consiste nel rivestimento fatto di ‘peli’ che impedisce agli insetti di scavare nel gambo della pianta. Il secondo è la produzione di un veleno, un composto fitochimico chiamato benzoxazinoide, che scoraggia i parassiti dall’assimilare la linfa.

    Una ricercatrice del team israeliano, Zhaniya Batyrshina, per prima, è riuscita a isolare il gene che controlla la produzione di questo veleno. 

    “Attualmente abbiamo identificato il gene e siamo in grado di produrre grano coltivato, migliorato grazie agli stessi meccanismi di autodifesa del grano selvatico – ha spiegato Tzin – Questo alimento è essenziale e dobbiamo fare del tutto per salvaguardarlo da insetti nocivi e malattie”.

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