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    Congresso dei giovani ebrei italiani: tra impegno e divertimento

    Nel week end appena passato, dal 12 al 15 dicembre, si è tenuto uno degli eventi cardine dell’UGEI – Unione Giovani Ebrei d’Italia, il Congresso Ordinario, momento nel quale gli iscritti scelgono i consiglieri per l’anno a venire e prendono decisioni su quali progetti o politiche il Consiglio Esecutivo dovrà poi mettere in atto.

    Per il venticinquesimo congresso, che si tiene annualmente in una diversa città italiana, è stata scelta Firenze. Più di 70 i ragazzi che hanno deciso di partecipare a questo evento, provenienti dalle diverse comunità ebraiche italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Trieste e tante altre, oltre alla ovvia rappresentanza fiorentina.

    Le attività congressuali e i pasti si sono svolte interamente nei locali della comunità, nella Sala Sadun. A seguito dei saluti istituzionali del Capo Rabbino di Firenze Gadi Piperno, si è aperto ufficialmente il congresso, con le relazioni della presidente e del tesoriere uscenti, Keren Perugia e Graziano Di Nepi. Conclusa la parte formale delle relazioni sono stati scelti i vari temi che partecipanti hanno discusso durane i lavori congressuali, divisi in commissioni: dal fundraising al culto, ma si è anche parlato di rapporti con l’UCEI, del 25esimo anniversario dell’UGEI e del tanto amato campeggio invernale.

    Come ogni week end, la giornata si è divisa in momenti di preghiera e discussione dei temi proposti il giorno precedente. A chiudere la consueta festa del sabato sera in un locale del centro.

    Seppur provati dalla lunga nottata, i lavori non si sono fermati; il Congresso si è concluso domenica, con la votazione delle mozioni per il prossimo anno e con le candidature e l’elezione del nuovo Consiglio UGEI 2020, composto da:

    Simone Santoro (Torino), Giulia Ciolli (Firenze), David Fiorentini (Siena), Keren Perugia (Roma), Daphne Zelnick (Milano), Giulia Santoro (Torino), Bruno Sabatello (Roma).

    Queste le parole del Vicepresidente UGEI Ruben Spizzichino a termine del XXV Congresso Ordinario, con il quale chiude un ciclo durato tre consigliature: “Questo è stato un anno ricco di soddisfazioni. Dati estremamente significativi, che non possono che riempire di orgoglio e fiducia, come il successo del Jewish International Rhome o il numero dei candidati di questo Congresso, più che raddoppiati rispetto agli anni precedenti” prosegue augurando “che il meglio debba ancora venire. Beatzlachà”.

    Anche la Presidente Keren Peugia si unita nell’augurio di un buon lavoro, augurando al nuovo consiglio, composto questa volta da sette consiglieri, un anno pieno di soddisfazioni.

    Parlando con uno dei nuovi consiglieri eletti, Simone Santoro, si è discusso su quale sarà la parola d’ordine per il consiglio di cui fa parte, “è il dialogo, tutti abbiamo molto in comune l’uno con l’altro, più di quanto non appaia dietro a una tastiera o come possa emergere da una mancanza di dialogo” dice Santoro “con il dialogo invece scopriamo di avere molte in comune nonostante i diversi background e lo scopriamo solamente in occasioni come queste”.

    A seguito dell’elezione del nuovo consiglio, quest’ultimo dovrà riferire il prima possibile le diverse cariche così da poter effettuare il passaggio delle consegne alla conclusione del mandato dei consiglieri uscenti a fine 2019.

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