Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    Ebrei e la Grande guerra, mostra fotografica a cura del CDEC

    “1915-1918, Ebrei per l’Italia” è una mostra fotografica curata dal CDEC di Milano. È il racconto dell’apporto che gli ebrei, da singoli, diedero all’Italia durante la Grande Guerra. La loro adesione a diversi partiti politici fu una realtà diffusa, simbolo che la partecipazione al conflitto avvenne da italiani, prima che da ebrei, sul sottile filo che separava la piena integrazione dall’assimilazione. Un comportamento che è sinonimo di riconoscenza e dedizione per quell’Italia da cui quasi settanta anni prima avevano ottenuto diritti che sarebbero andati perduti con la promulgazione delle leggi razziste del 1938. I numeri parlano chiaro: gli ebrei parteciparono da volontari e tantissimi, in proporzione, furono gli ufficiali e i decorati, per lo più tra la media borghesia urbana del nord. 

    Ma non solo gli ebrei italiani furono impegnati nel conflitto mondiale. Su di diversi fronti, per la prima volta nella storia, gli ebrei si trovano a combattere gli uni contro gli altri: circa 600.000 soldati ebrei in Russia, 350.000 nell’esercito Austro-ungarico (compresi numerosi triestini e fiumani), 100.000 fra i tedeschi, 50.000 ebrei inglesi, 50.000 francesi, decine di migliaia nell’esercito degli Stati Uniti. In Italia furono circa 5.400 gli ebrei che combatterono, interpretando il conflitto come l’ultima delle guerre risorgimentali, che consegnava definitivamente anche agli ebrei lo status di cittadini.

    Le comunità ebraiche e i singoli si adoperano sia nelle organizzazioni che operavano sul territorio, sia organizzandosi in comitati e tentando di sopperire alle esigenze religiose legate alla tradizione religiosa, fornendo cibo e oggetti d’uso per le pratiche rituali (libri di preghiera e arredi).

    Questa mostra, allestita già a Ferrara, Padova, Trento e Torino, arriverà a Milano al Binario 21. È la curiosità per una pagina di storia a noi vicina che intende sollevare, una pagina indispensabile, eppure ancora poco conosciuta.

    CONDIVIDI SU: