Skip to main content

SPECIALE PESACH 5784

Scarica il Lunario 5784

Contatti

Lungotevere Raffaello Sanzio 14

00153 Roma

Tel. 0687450205

redazione@shalom.it

Le condizioni per l’utilizzo di testi, foto e illustrazioni coperti da copyright sono concordate con i detentori prima della pubblicazione. Qualora non fosse stato possibile, Shalom si dichiara disposta a riconoscerne il giusto compenso.
Abbonati

    Quel tricolore tradito dalle leggi razziali

    Il 7 gennaio di ogni anno cade la Festa del Tricolore (istituita il 31 dicembre 1996) per celebrare la nascita della bandiera d’Italia, adottata, per la prima volta, in quel giorno nel 1797 da parte dello Stato napoleonico denominato Repubblica Cispadana. In seguito (il 17 marzo 1861), divenne il vessillo del neonato Regno d’Italia e ancora della Repubblica Italiana, il 24 marzo 1947, quando l’Assemblea Costituente decretò l’adozione della bandiera dai colori verde, bianco e rosso (partendo dall’asta):

    Dopo la breccia di Porta Pia (20 settembre 1870), gli ebrei di Roma videro sventolare la bandiera nella capitale del Regno d’Italia (3 febbraio 1871). La fine del ghetto fu un evento eccezionale e positivo che proiettò la compagine ebraica in una dimensione sociale economica, politica e giuridica sconosciuta durante l’Antico Regime, che portò, tra l’altro all’elezione di un sindaco ebreo (Ernesto Nathan; 1907-1913). Gli ebrei italiani mostrarono un forte senso si attaccamento alla nazione, per la quale l’impegno durante la Prima guerra mondiale fu significativo: su circa 5.000 arruolati, ben 547 furono i decorati.

    Il legame fu intenso soprattutto nei confronti della Casa regnante, riconoscendo ai Savoia il merito di aver messo fine all’Era dei ghetti. Tale relazione è testimoniata, tra l’altro, dall’onomastica degli ebrei di Roma, profondamente diversa da quella del periodo della reclusione a causa del progressivo abbandono dei nomi ebraici a favore di quelli italiani, con particolare riferimento alla Casa reale oppure ai suoi membri (Regina, Vittorio Emanuele, Umberto, Margherita) oppure alla nazione (Italia). 

    Ma questa identificazione con le istituzioni italiane risulta ancora più emblematica nel diffuso utilizzo dei colori della bandiera italiana nelle Ketubboth (i contratti matrimoniali ebraici). 

    In uno dei momenti più importanti per una famiglia ebraica, il matrimonio, l’appartenenza al Regno d’Italia si esprimeva in tutta la sua forza. 

    Poi ci furono le leggi antiebraiche del 1938. Gli ebrei furono accusati di essere nemici della nazione marginalizzati e massacrati. 

    Ancora oggi qualcuno li accusa di doppiezza (“ma ti senti più italiano oppure più ebreo?”).

    Ma guardando al passato: chi ha tradito chi?

     Esempio di ketubah (contratto matrimoniale) decorata con i colori della bandiera italiana

    Fonte: Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma

    CONDIVIDI SU: