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    Egitto, militanti assaltano con esplosivo gasdotto nel Sinai

    Uomini armati e mascherati hanno fatto saltare in aria un gasdotto nella penisola del Sinai, in Egitto. Lo hanno indicato fonti di sicurezza, attacco che non ha provocato feriti in questa regione in preda a una guerriglia. Gli assalitori, a bordo di un veicolo fuoristrada, hanno collocato esplosivi circa 80 chilometri a ovest di al Arish, capoluogo provinciale del Sinai, nel nordest dell’Egitto: hanno provocato una forte deflagrazione, secondo le stesse fonti.  L’attacco non è stato rivendicato e le autorità egiziane ancora non si sono espresse. Secondo i media il gasdotto potrebbe essere stato preso di mira a causa di un progetto lanciato di recente per “pompare” gas naturale dal giacimento offshore israeliano di Leviathan verso l’Egitto per la liquefazione. A gennaio, l’Egitto ha iniziato a ricevere gas naturale da Israele per liquefarlo e riesportarlo in Europa, nell’ambito di un accordo storico tra i due Paesi del valore di 13,3 miliardi di euro. In passato, l’Egitto ha esportato gas verso Israele. Sezioni del gasdotto che trasportava il cosiddetto “oro blu” sono state attaccate più volte nel Sinai nel 2011 e nel 2012. L’Egitto per anni ha combattuto contro una guerriglia nel nord del Sinai. Tutto questo si è intensificato dopo la destituzione nel 2013, da parte dell’esercito, del presidente islamista Mohamed Morsi a seguito di grandi manifestazioni.  Nel febbraio 2018, militari e polizia hanno avviato un’operazione nazionale contro i militanti concentrata nel nord del Sinai.

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