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    Il Presidente Mattarella ha ricevuto i responsabili del Progetto Talmud

    Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha
    ricevuto ieri al Quirinale il presidente del Progetto Talmud, Rav Riccardo Di
    Segni, con la professoressa Clelia Piperno e il Rav Gianfranco Di Segni,
    rispettivamente amministratore delegato e coordinatore della traduzione del
    Progetto Talmud. Era presente all’incontro il ministro dell’Istruzione,
    dell’università e della ricerca, professor Marco Bussetti. Lo riferisce un
    comunicato del Quirinale. Nel corso del cordiale incontro sono stati consegnati
    al Presidente gli ultimi volumi usciti della prestigiosa pubblicazione.

    Il progetto della Traduzione Talmud Babilonese nasce nel
    gennaio 2011 con un protocollo d’intesa tra presidenza del Consiglio dei
    ministri, Miur, Cnr e Ucei. Da allora un team di traduttori, revisori
    editoriali ed informatici, grazie all’innovativo software ‘Traduco’ sviluppato
    dall’Istituto di Linguistica Computazionale del Cnr di Pisa, lavora
    all’edizione italiana del Talmud edita da Giuntina. “Pensare e lavorare a
    quest’opera – ebbe a dire rav Di Segni nel 2016, in occasione della
    presentazione del Progetto all’Accademia dei Lincei- significa tante cose: Che
    ora, di nuovo, c’è un gruppo di studiosi di Talmud che parlano la lingua
    italiana e che possono realizzare questo obiettivo; che esiste un’attesa da
    parte del pubblico, non solo ebraico; che esiste un genuino interesse da parte
    delle istituzioni dello Stato italiano a promuovere e coltivare questi studi,
    come parte non trascurabile di un patrimonio universale ma con specificità
    italiane; che l’incontro con un mondo culturale diverso ma interno non spaventa
    ma al contrario attira l’attenzione; che dopo le persecuzioni dei secoli scorsi
    e la tragedia della Shoà si comprende che queste pagine fanno parte della
    storia italiana e sono necessarie alla crescita della sua società che deve
    essere aperta al confronto”.

    Il Talmud non è un libro di
    conclusioni ma piuttosto un libro di discussioni, di confronto tra idee e punti
    di vista diversi che per la sua struttura oggi è definibile un opera
    interattiva, in quanto al lettore che si appresta a studiarlo è offerta la
    possibilità di essere stimolato attivamente dalla discussione sugli argomenti trattati.
    I procedimenti di spiegazione dei testi e di confronto tra le fonti impiegano
    una struttura caratteristica (con uno specifico dizionario di espressioni) di
    domande e risposte, obiezioni e confutazioni spesso concatenate e articolate,
    in modo da rendere lo studio del testo stimolante e complesso. Con diversi
    meccanismi di associazione di idee e di analogia la discussione si allarga ad
    argomenti anche molto diversi da quello iniziale.

     

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