La Corte Suprema indiana ha depenalizzato
il reato di omosessualita', una decisione lungamente attesa nel Paese asiatico.
La legge risaliva al 1860 ed era stata mutuata dai colonizzatori britannici:
prevedeva il pagamento di una multa e la reclusione fino all'ergastolo per
"chiunque abbia volontariamente rapporti carnali contro l'ordine della
natura". Dopo settimane di discussione, il giudice Dipak Misra, ha
definito la legge - nota come Sezione 377 - "irrazionale, indifendibile e
manifestamente arbitraria".
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