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    Libri per l’estate: i classici. La coscienza di Zeno

    Il romanzo si apre con una perfetta “finzione letteraria”, che rimanda a ciò che fece Manzoni ne “i promessi sposi”, ovvero , nel caso di quest ultimo ,una prefazione in cui egli finge di aver ritrovato un antico manoscritto in cui era raccontata la storia che avrebbe seguito nei capitoli successivi. Nel caso de “la coscienza di Zeno” invece, Italo Svevo inserisce nella prefazione una lettera firmata dallo psicanalista Dottor S (nome che rimanda ironicamente al cognome del vero autore), che ha in cura Zeno e che, dopo che quest ultimo si sottrae alle cure che avevano cominciato proprio in quei giorni a dare i loro frutti, decide di vendicarsi pubblicando le memorie di Zeno, ovvero appunti che proprio il dottore aveva chiesto al protagonista di scrivere a scopo terapeutico.

    Nelle pagine successive sono raccontati, capitolo per capitolo, tutto gli eventi della vita del protagonista che hanno contribuito a renderlo la persona che era, ovvero insicuro e con il costante sentimento di essere inadatto alla società. Egli racconta del fumo, della morte del padre, del suo matrimonio, della moglie e dell’amante. 

    Il romanzo è un’analisi psicologica del protagonista e dei suoi instancabili tentativi di “guarire” dal suo malessere.

    È uno studio estremamente intimo di un essere umano destabilizzato. Zeno è un personaggio freddo ed egoista in tutti gli aspetti della relazione con il prossimo.

    Egli è una persona silenziosa e per questo un buon osservatore, osserva i paradossi del comportamento umano, sia il suo che quello delle persone che lo circondano.

    Zeno ha un cuore innocente, e spesso racconta gli episodi accadutogli nella vita dal suo punto di vista, quindi non sempre veritiero. Infatti, egli afferma che “per essere creduto, non bisogna dire che le menzogne necessarie”. 

    Questo romanzo datato ma nello stesso tempo estremamente contemporaneo scava nell’interiorità della coscienza umana mettendone a nudo insicurezze e timori che caratterizzano l’uomo immerso in una società prettamente conformista.

     Rebecca Della Rocca

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