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    Qualità scuole italiane: le scuole ebraiche romane

    I dati di Eduscopio, centro di ricerche della Fondazione Agnelli, sulla “qualità” delle scuole superiori in Italia non hanno mancato di suscitare qualche preoccupazione: insegnanti delusi dalla posizione in classifica dei propri istituti, genitori preoccupati. Ma è bene fare chiarezza anche per quel che riguarda il Liceo Renzo Levi della Comunità ebraica di Roma che offre ai suoi 161 studenti varie possibili indirizzi di studio: Liceo Scientifico – Liceo Linguistico – Liceo delle scienze umane opzione economico-sociale. A commentare i risultati è Daniela Debach, assessore alle scuole della Comunità ebraica di Roma: “In relazione ai dati di Eduscopio sul liceo Renzo Levi relativi agli anni 2013-2014, 2014-2015, 2015-2016, vorrei sottolineare la necessità di una correzione – precisa infatti l’assessore – I dati si basano su coloro che sono iscritti ad una università italiana, come ben chiaramente si evince dall’introduzione, sia per quando riguarda l’immatricolazione che per i crediti universitari e per la media dei voti conseguiti. Su questa base la nostra scuola che, annualmente ha studenti nelle università o nelle yeshivot straniere, si vede evidentemente penalizzata in tutti e tre gli ambiti e dunque nella valutazione generale della stessa”. Si tratta di riflessioni da avviare e maturare insieme ad altri dati che emergono dalla ricerca di Euduscopio: la media del voto finale per chi si immatricola è 80.2 su cento, ed  è ancora  superiore quello di coloro che non si immatricolano: 81.4 su cento. Insomma un dato ancora tutto da studiare anche alla luce delle nuove indicazioni. Infatti non emerge affatto che una scuola severa e con un alto tasso di abbandoni o di bocciatura sia effettivamente un istituto i cui alunni poi riescano meglio degli altri nel proseguire degli studi, anzi sembra invece che un alto tasso di inclusione e di capacità di personalizzare i diversi percorsi offra possibilità di risultati migliori in futuro. 

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