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    NETANYAHU CHIEDE L’IMMUNITA’ PARLAMENTARE

    Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, incriminato per tre casi corruzione, frode ed abuso di ufficio, prima volta per un capo di governo israeliano, ha chiesto l’immunita’ parlamentare. “Intendo rivolgermi al presidente della Knesset (Parlamento) per avvalermi del mio diritto e del mio dovere di continuare a servire i cittadini israeliani“, ha esordito Netanyahuin un atteso discorso in tv a poche ore dalla scadenza del termine del 2 gennaio per la richiesta dell’immunita’. Netanyahu, candidato per un quarto mandato alle prossime elezioni del 2 marzo, aveva un mese di tempo dal 2 dicembre, giorno in cui il procuratore generale israeliano, Avichai Mandelblit, aveva inviato al presidente della Knesset l’atto di accusa. La legge israeliana obbliga alle dimissioni qualsiasi ministro perseguito penalmente, ma non il premier. Sebbene possa rimanere in carica, Benjamin Netanyahunon gode di alcuna immunita’ dalla giustizia, da qui la richiesta alla Knesset, che dovra’ deve essere prima valutata da una commissione. Ma dal momento che il Parlamento e’ stato sciolto per il voto del 2 marzo, il terzo in meno di un anno, la richiesta di Netanyahusara’ valutata solo dopo le elezioni. Se gli sara’ concessa sara’ temporanea e il premier ha assicurato che si presentera’ in tribunale per “smontare” tutte le accuse a suo carico. La richiesta arriva dopo il forte consenso registrato alle primarie del Likud che hanno confermato la leadership di Netanyahucon oltre il 70% dei voti. Nei giorni scorsi il Likud ha voluto sottolineare che “non si tratta di un tentativo di evitare il processo”. Durante il suo discorso, Netanyahuha detto che spera di “continuare a guidare Israeleper molti anni”, ha denunciato una campagna contro di lui. La legge sull’immunita’, ha sottolineato, cerca di “proteggere i politici eletti dalle cause inventate” e garantire “che possano servire il popolo” che li ha scelti. La decisione di Netanyahu, che in settimana ha definito l’immunita’ parlamentare “una pietra miliare della democrazia”, anticipando in qualche modo la sua intenzione di chiederla, comportera’ un ritardo nell’avvio del processo a suo carico, probabilmente anche oltre le elezioni. La decisione del Parlamento sull’immunita’ potrebbe essere impugnata davanti alla Corte suprema, cosa che ritarderebbe ulteriormente l’inizio del processo. (AGI)

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