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    Realizzata la prima bistecca sintetica: sa di carne ma non è di carne

    Israele ha realizzato la prima bistecca sintetica al mondo,
    ottenuta da cellule in laboratorio senza dover uccidere neanche una mucca.
    Insomma presto potremmo gustarci una bistecca al sangue senza versare sangue.
    Al momento questa carne è solo un prototipo, una piccola striscia dal costo di
    50 dollari e il gusto da perfezionare ma, secondo i suoi creatori della start
    up Aleph Farms, la consistenza della fibra è molto simile a quella “vera”. Per
    essere identica a quella a cui siamo abituati bisogna ancora lavorare sul
    sapore che non sarebbe proprio lo stesso.

    La carne sintetica viene creata interamente in laboratorio
    attraverso un processo di estrazione e cultura delle cellule. In una prima fase
    vengono prelevati dei campioni dai tessuti muscolari di anatre, galline e
    mucche. Queste cellule vengono poi «coltivate» su delle apposite impalcature
    fino a formare filamenti di tessuto sufficienti a creare una polpetta o un
    hamburger. La fibra muscolare cresce grazie all’aggiunta di siero fetale bovino
    che permette alle cellule di moltiplicarsi. La prossima sfida è quella di
    aumentare lo spessore della bistecca, attualmente di appena 5 millimetri e la Aleph
    Farms ci sta lavorando con il professor Shulamit Levenberg, esperto di
    ingegneria dei tessuti presso il Technion, l’Istituto israeliano di tecnologia.

    Altra battaglia da vincere è quella del prezzo esorbitante
    della carne riprodotta in laboratorio, un costo che è comunque notevolmente
    sceso se consideriamo che 1 kg. di carne sintetica nel 2013 valeva ben 3500
    dollari. Sulla decrescita dei costi di produzione le aziende sono però
    ottimiste: un’altra start up israeliana, la Future Meat Technology, ha
    annunciato qualche mese fa di aver abbassato il prezzo a 700 dollari al chilo,
    ma si dice certa di poter ridurre sensibilmente la cifra già entro il 2020.
    Tutto sta a trovare al prodotto un nuovo nome perché “carne sintetica” proprio
    non suona bene. Il nulla osta alla sua commercializzazione è invece arrivato
    dalle autorità regolatorie statunitensi che hanno stabilito l’iter preciso dei
    controlli da seguire per la produzione prevista nel 2020, creando di fatto una
    normativa. ”A differenza della mucca, miglioreremo ogni singolo giorno da ora
    fino all’infinito” – ha promesso Patrick Brown, fondatore e amministratore
    delegato di Impossible Foods, azienda americana che punta forte sul mercato
    interno. E le possibilità di investimento sono davvero ampie se pensiamo che il
    business della carne sintetica è stimato in crescita del 40% nei prossimi cinque
    anni.

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