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    ‘Il rovescio della medaglia’. Convegno sul contributo ebraico alla Prima guerra mondiale

    “Il rovescio delle medaglie”, titolo del convegno e del volume relativo presentato presso la Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”, racchiude in pochissime parole un concetto di rottura e discriminazione che dà i brividi: la medaglia che riconosce atti eroici compiuti da ebrei durante la Prima Guerra Mondiale il cui retro, invece, nasconde l’esclusione completa dai diritti civili a causa delle Leggi razziste fasciste emanate a partire dal 1938. Questo è stato il tema affrontato durante la presentazione – organizzata dalla Comunità Ebraica di Roma e dall’Associazione Nazionale Reduci dalla Prigionia, dall’Internamento, dalla Guerra di Liberazione e loro familiari (ANRP) – del libro, pubblicato dall’ANRP, “Il rovescio delle medaglie. I militari ebrei italiani 1848-1948. Il contributo dei militari ebrei che hanno lottato e che sono morti per la propria Patria Italia durante la Prima guerra mondiale. La consistente presenza ebraica nelle Forze Armate italiane fino al 1938. Le leggi razziste: l’epurazione e il congedo di massa. Atti del Convegno, Roma 24 maggio 2018” a cura di Giovanni Cecini, con i contributi di Silvia Haia Antonucci, Pierluigi Briganti, Giovanni Cecini, Costantino Di Sante, Mariano Gabriele, Paolo Orsucci Granata, Daniela Roccas, Lauro Rossi, Gerardo Severino, Lia Toaff. Gianni Marilotti (Presidente della Commissione Biblioteca e Archivio Storico del Senato) ha portato i saluti istituzionali mettendo in evidenza l’importanza di divulgare il notevole contributo dato dalla minoranza ebraica alla costruzione dell’Italia, prima durante il Risorgimento e proseguendo poi nella difesa della Patria durante la Prima Guerra Mondiale. Concetto messo in evidenza anche da Ruth Dureghello (Presidente della Comunità Ebraica di Roma) che ha oltretutto rammentato come fu proprio il capitano ebreo Giacomo Segre a sparare il primo colpo alla Breccia di Porta Pia in modo tale da non incorrere nella scomunica lanciata dal papa Pio IX. Anche Liliana Segre (Senatrice a vita) ha ricordato due figure che parteciparono alla Prima Guerra Mondiale, il padre Alberto e lo zio Amedeo che era integrato nella società fascista italiana di allora, fatto che di certo non contò nulla al momento della persecuzione. Si trattò di un trauma fortissimo, così come messo in evidenza da Anna Maria Isastia (Sapienza Università di Roma), la quale ha affermato che il volume presentato è molto importante per comprendere tale frattura difficilmente superabile. Andrea Guiso (Sapienza Università di Roma) ha, invece, evidenziato il rapporto tra guerra e politica e il patriottismo mostrato dagli ebrei italiani, memori dell’adesione agli ideali mazziniani,  mettendo a confronto il caso italiano e quello di altri paesi europei come la Francia, la Germania, l’Inghilterra. Fulvio Poli (Generale, Vice Capo Reparto Affari Generali dello Stato Maggiore dell’Esercito) ha ricordato come gli ebrei furono accolti nell’Esercito e nella Marina senza riserve e come le percentuali parlino chiaro circa il patriottismo nella Comunità ebraica: gli ebrei allora erano lo 0,1% degli italiani, mentre lo 0,8% delle medaglie al valore fu ottenuto da combattenti ebrei. La presentazione è stata moderata da Luciano Zani (Sapienza Università di Roma e Vice presidente dell’ANRP) che ha anche portato un commosso ricordo di Lauro Rossi, uno degli autori recentemente scomparso, che ha ricoperto nell’ANRP la sua stessa carica.

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