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    Antisemitismo in Italia: 251 atti nel 2019, in netto aumento

    “Sono stati 251 gli atti di antisemitismo in Italia segnalati al CDEC lo scorso anno, in netto aumento rispetto al 2018 quando erano stati 197. Dobbiamo contrastare questa forma di odio in tutte le sue manifestazioni, l’antisemitismo puo’ esprimersi come neonazismo e negazione della Shoah, o come odio verso Israele o antichi pregiudizi”. E’ quanto dichiara Milena Santerini, coordinatrice per la lotta contro l’antisemitismo, all’esito della prima riunione – che si e’ svolta ieri – del Gruppo tecnico per la ricognizione della definizione di antisemitismo approvata dai 34 paesi della International Holocaust Remembrance Alliance (IHRA). “Anche nel periodo della pandemia – prosegue Santerini – almeno il 15% dei tweet sull’argomento ebrei-virus alludeva a un complotto ebraico. Abbiamo continuamente notizia di scritte vandaliche, insulti contro Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto, minacce al deputato Emanuele Fiano, diffamazione online da parte di gente comune e azione di gruppi organizzati”. Era stato il Consiglio dei Ministri, lo scorso gennaio, a incaricare la professoressa Santerini di esaminare le possibili applicazioni della definizione di antisemitismo nella situazione italiana. Il Gruppo tecnico, istituito con Dpcm, e’ composto da rappresentanti dell’Ucei (Unione Comunita’ Ebraiche) del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), rappresentanti della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri, giuristi tra cui Giovanni Canzio e Gabrio Forti, rappresentanti dell’Assemblea Rabbinica e della Conferenza Episcopale, della stampa e delle universita’. “E’ tempo di porre fine all’antisemitismo – conclude Santerini – che rappresenta una minaccia per tutta la societa’, e questo Gruppo di lavoro potra’ indicare al Governo e al Parlamento nuove proposte di modifiche normative e di azione culturale”.

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