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    FOSSE ARDEATINE: CELEBRATO CON MATTARELLA 75/MO ANNIVERSARIO ECCIDIO

    ”Le Fosse Ardeatine rappresentano una delle pagine più
    orrende della storia della nostra città e della storia delle persecuzioni
    naziste. Fare Memoria in periodi come quello che stiamo vivendo, all’interno
    del quale i movimenti neonazisti e fascisti inneggiano costantemente ai crimini
    perpetuati, è ancora più importante, ed è un monito ad alzare la guardia tutti
    assieme,istituzioni e associazioni per contrastare questi rigurgiti
    minacciosi.” Queste le parole del Vice Presidente della Comunità Ebraica di
    Roma, Ruben Della Rocca, dopo la cerimonia istituzionale di commemorazione per
    il 75esimo anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine del 1944, quando i nazisti,
    per rappresaglia contro l’attentato partigiano di via Rasella, uccisero 335
    italiani, tra cui numerosi ebrei.

    Alla cerimonia commemorativa ha partecipato il presidente
    della Repubblica Sergio Mattarella. Ad attenderlo nel sacrario il premier
    Giuseppe Conte, il presidente della Camera Roberto Fico, la presidente del
    Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Corte Costituzionale Giorgio
    Lattanzi, il presidente della Regione Lazio e segretario Pd Nicola Zingaretti e
    la sindaca di Roma Virginia Raggi.

    Accompagnato dalla ministra della Difesa, Elisabetta Trenta;
    dal capo di stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli; e da Sebastiano Di
    Lascio, in rappresentanza dell’Associazione nazionale delle famiglie italiane
    dei martiri per la patria; il Capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro
    di fronte alla lapide che ricorda i 335 martiri. Di Lascio ha quindi tenuto il
    discorso commemorativo, ricordando la figura di Rosetta Stame, figlia di Nicola
    Ugo, tenore lirico e partigiano, assassinato anche lui alle Fosse Ardeatine,
    per anni presidente dell’Anfim, scomparsa nel febbraio scorso. “Sarai
    eternamente nei nostri cuori”, ha affermato il segretario generale
    dell’Anfim, Aladino Lombardi, prima di dare lettura come da tradizione dei nomi
    dei 335 martiri. Il Coro degli Alpini Tridentini ha eseguito due brani, a cui
    ha fatto seguito la recita delle preghiere, quella in rito cattolico e quella ebraica
    svolta dal rabbino capo di Roma, rav Riccardo Di Segni. Al termine della
    cerimonia Mattarella, insieme alle autorità presenti, ha quindi visitato il
    sacrario. 

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