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    Giornata Mondiale lotta cancro infantile: anche il Karate può essere utile grazie al Kids Kicking Cancer

    Il 15 febbraio ricorre – su iniziativa dell’Organizzazione mondiale della Salute – la XIX Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Aderiscono un network globale di associazioni, in particolare il Kids Kicking Cancer Italia.

    Kids Kicking Cancer nasce nel 1999 a Detroit e il suo fondatore e direttore a livello internazionale e’ rabbi Elimelech Goldberg, “Rabbi G”, che dopo aver perso la sua bambina all’eta’ di due anni a causa di una leucemia, ha deciso di mettere a frutto la sua esperienza e le sue conoscenze (insegna pediatria alla Wayne State University School of Medicine ed e’ cintura nera di arti marziali) per aiutare i piccoli pazienti ad affrontare con coraggio il dolore e la paura nella malattia. 

    La malattia di un bambino e’ un evento devastante per lui e per l’intera famiglia, spesso si trovano ad affrontare qualcosa per cui e’ difficile essere preparati. Il rischio e’ che i bambini si chiudano in se stessi e non abbiano la forza per affrontare le cure, ma anche la vita di tutti i giorni. KKC e’ un’associazione no profit che ha risposto a questi problemi con una soluzione efficace e coinvolgente: gli istruttori di KKC, tramite l’insegnamento delle tecniche e della filosofia proprie delle arti marziali, aiutano i bambini affetti da cancro e da gravi malattie croniche ad affrontare e gestire meglio la propria patologia.     

    La missione di KKC si sintetizza in tre parole, che rappresentano anche il saluto che viene insegnato in apertura e chiusura di ogni lezione: Power, Peace, Purpose. “Power” indica la necessita’  di sviluppare la forza, come primo passo necessario per affrontare qualsiasi situazione estrema, come la malattia. “Peace”, ovvero pace, rappresenta il primo risultato, attraverso il raggiungimento della consapevolezza della propria forza e di una maggiore serenita’ interiore. “Purpose” e’ invece l’obiettivo finale e consiste nel far si’ che i bambini diventino ambasciatori di KKC nel mondo, insegnando agli altri le tecniche che hanno appreso e che sono state di grande aiuto per loro. Queste aiutano ad affrontare e gestire meglio dolore, rabbia, ansia, paura, stress o altri problemi psico-fisici.

    Kids Kicking Cancer collabora con i principali ospedali pediatrici di USA, Canada, Italia, Israele, Sud Africa assistendo migliaia di bambini. In Italia e’ presente in 23 strutture ospedaliere ed extraospedaliere situate in 16 citta’ effettuando mediamente 250 lezioni al mese, oltre 3mila nel 2019. Tutti i corsi sono gratuiti e ai bambini che partecipano al programma vengono offerte gratuitamente anche le divise di karate (karategi). Il programma di KKC Italia si rivolge ai bambini ricoverati nei reparti di oncoematologia, ma anche a  quelli in regime di day hospital. Gli istruttori di KKC – denominati Martial Arts Therapists – tengono lezioni e corsi pratici per allenare il corpo, ma soprattutto la mente, attraverso l’insegnamento di semplici tecniche delle arti marziali ed esercizi di respirazione. Tutti gli istruttori, volontari, sono cinture nere di arti marziali che hanno seguito un corso specifico per ottenere il  diploma di Martial Arts Therapist (MAT). Questo garantisce la massima preparazione di ciascun maestro. L’associazione e’ sempre alla ricerca di nuovi volontari che con serieta’ e preparazione siano in grado di offrire ai piccoli combattenti una presenza rassicurante ed efficace.

    “Sono venuto a conoscenza dell’associazione Kids Kicking Cancer – scrive sul sito dell’Associazione l’Istruttore Dino Erez Di Veroli – da una rivista intitolata ‘Shalom’, un mensile della comunità ebraica romana alla quale ero abbonato. L’articolo mi stupì. Parlava di un rabbino che, con tecniche di arti marziali, aiutava i bambini a combattere la loro malattia, il cancro. Era in programma un corso di formazione per diventare Martial Arts Therapist (MAT). Lì per lì, leggendo i requisiti richiesti, pensai che quell’articolo sembrava destinato proprio a me: ero insegnante di arti marziali, avevo alle spalle una vasta esperienza con i bambini nelle palestre e nelle scuole, insegnavo il taekwondo come attività sportiva in una scuola elementare di Roma e avevo voglia di aiutare coloro che combattevano il cancro, visto che la mia famiglia, prima che diventassi Martial Arts Therapist, era stata colpita da questa malattia diverse volte”. Oggi Di Veroli – nato e cresciuto in Israele studiando inglese, ebraico e arabo – insegna a bambini malati provenienti da Paesi diversi e che non conoscono l’italiano.

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