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SPECIALE PESACH 5784

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    I libri del lunedì. Gite ad Auschwitz

    Quali sentori hanno la minaccia, il negazionismo e
    l’antisemitismo? Alberto Proceno, presidente della CERR, Comunità Ebraica
    Rifondazionista di Roma – da non confondersi con la CER presieduta dal gemello
    Anselmo -, lo sa bene. Di notte compaiono sul muro del palazzo in cui vive
    minacce di morte e insulti vari. Il telefono è intercettato, ma gli insulti non
    tardano ad arrivare così come i pesanti apprezzamenti nei confronti della
    moglie Lea Orsini. Alberto Proceno è un professionista e ha a cuore ciò che fa.
    Come ogni comunità che si rispetti anch’essa ha uno shammash, un signore
    tuttofare con alcune stravaganze. Questo romanzo è particolare, perché ad ogni
    pagina ci si aspetta qualcosa che si finisce per non trovare e si rimane
    sorpresi da elementi inaspettati. Sarà la molteplicità dei contesti e dei
    personaggi ma a un terzo del racconto mi è sembrato di essere nel bel mezzo di
    una fiction distopica in cui Hans, Helmut e Horst giocano la parte dei cattivi:
    SS risorte che arrivano a Roma perché lo scompiglio creato il 16 ottobre del
    1943 non è stato abbastanza. Questi tre uomini oramai anziani, dopo aver
    discusso con la portiera, riescono a salire dai Proceno e a lamentarsi con loro
    perché in quel lontano 16 ottobre si erano dovuti svegliare di buon mattino per
    sbrigare alcune “faccende”.

    Accanto a loro c’è un’altra figura grottesca: la procace Inge
    Schmidt, vicina di casa di Alberto, che da giovane soleva “andare nei night
    della Baviera” a strizzare l’occhio ai collaborazionisti tedeschi. Qual è il
    filo che separa la storia dalla fiction? E qual è invece quello che divide le vicende
    personali di Alberto Proceno e della moglie non ebrea Lea Orsini dai fatti
    realmente accaduti? Attraverso un viaggio che parte dalla Roma occupata e che
    si compone di personaggi bizzarri come Carla Kremer, anziana signora venuta
    dall’estero e candidatasi per il posto di rabbina, e il professore di filosofia
    di Elena, sorella di Lea, questo libro racconta la Shoah, il negazionismo e
    l’importanza che la storia ricopre in un modo diverso, inaspettato, nuovo. 

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