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SPECIALE PESACH 5784

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    L’ALLENATORE DEL PRIMO SCUDETTO DELLA ROMA ERA EBREO?

    L’allenatore dello scudetto del 1942 dell’AS Roma, Alfred Schaffer, è considerato ebreo da diverse fonti, ma è abbastanza chiaro che ipotizzare che un ebreo allenasse in Italia, addirittura in serie A, nel pieno delle leggi razziali, della guerra e dell’alleanza con la Germania nazista, senza che nessuno se ne accorgesse, rasenta la follia spinta. Tanto più che Schaffer, dopo lo scudetto, andò ad allenare in Ungheria e poi, udite udite, in Germania, nel Bayern München. Il quale Bayern, però, aveva avuto un Presidente ebreo e non era molto amato dai nazisti perché considerato uno Judenclub. La Roma stessa ebbe un Presidente ebreo, nella persona di Renato Sacerdoti, la cui storia è magistralmente descritta da Adam Smulevich nel suo libro “Presidenti. Le storie scomode dei fondatori delle squadre di calcio di Casale, Napoli e Roma”(Giuntina, 2017).    

    Fra le fonti che abbiamo reperito, vi è il “Diario judío”, dove si legge che “fra altri grandi giocatori ebrei dei mondiali vi è l’ungherese Alfred Schaffer (….) il quale finì a Dachau e fu liberato dagli alleati, morendo poco dopo..”   https://diariojudio.com/opinion/judios-en-la-copa-del-mundo/273037/ Altri siti ancora (jew or not jew) lo danno come ebreo:  http://www.jewornotjew.com/profile.jsp?ID=2009; anche Forward lo considera ebreo https://forward.com/culture/403120/the-secret-jewish-history-of-the-world-cup/

    Infine, perché è finito a Dachau, ammesso che ciò sia esatto? Era davvero ebreo? Le fonti che abbiamo riportate hanno preso un abbaglio colossale? E se sì, per quale ragione? I registri online che abbiamo consultato non riportano nulla, e tutto sembrerebbe deporre in favore della tesi dell’errore e della svista. Il mistero, però, permane, perché sarebbe doppio, laddove lo si inquadra come ebreo e laddove lo si considera come un internato a Dachau. Il nostro uomo, in ogni caso, è ritrovato morto su un treno (o nella stazione?) a guerra finita o sul finire. Tutta la vicenda, però, è avvolta nel mistero. Nella letteratura romanista risulterebbe che dopo lo scudetto avesse deciso di rientrare dalla moglie in Germania, mentre sappiamo che la squadra che è andato ad allenare era in Ungheria. In ogni caso, l’intricata vicenda appare sufficientemente opaca da necessitare di una ricerca approfondita da parte degli specialisti.

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