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SPECIALE PESACH 5784

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    I libri del lunedì. La moglie del rabbino: storie di famiglia

    Pubblicato una prima volta nel 1974, “La moglie del rabbino” di Chaim Grade esce nuovamente in Italia grazie a Giuntina. Al centro del romanzo un’ordinaria famiglia religiosa dell’Europa orientale, tra conflitti personali e sociali. Alcune figure sono più complesse di altre e Perele rientra nel primo gruppo. È una donnetta magrolina e smunta, frustrata dalle possibilità che la vita prima le offre e poi le porta via. È la figlia di un illustre rabbino e cerca dunque uno sposo che sia all’altezza del suo rango: lo trova in Moshe Mordechai, erudito talmudista, che l’allontanerà poco prima delle nozze a causa del suo carattere scontroso e irritabile. Amareggiata e delusa, opta per un matrimonio di ripiego con il giovane Uri Zvi Kenigsberg, un rabbino poco intraprendente di una cittadina di provincia, benvoluto da tutti ma non da lei, incapace di apprezzarne le qualità. La mancanza di stima nei confronti del marito e la scarsa realizzazione personale rendono Perele insoddisfatta, dispotica e bisbetica anche nei confronti dei tre figli: due dei quali sono negozianti privi di prospettive e la terza è accompagnata a un uomo dai comportamenti villani. 

    Questo libro offre un’ampia visuale su un mondo che ci è stato tramandato soprattutto dai libri dei due fratelli Singer, tra peccati, pregi, difetti e contesti sociali dei personaggi. Un universo in cui le tradizioni, le gerarchie sociali e alcune dinamiche interpersonali fanno da padrone. Perele è il prototipo della donna forte, talvolta spietata che approfitta del marito umile e dimesso, vittima delle circostanze. Nella cittadina di Horodne, dove i figli e Moshe Mordechai vivono e in cui i due coniugi si trasferiscono, queste dinamiche si acuiscono, complici i dissidi religiosi e politici già presenti. Uri Kenigsberg non si ribella, non è padrone delle situazioni e delle proprie stesse azioni. Ne risulta un personaggio compassionevole che esiste solo come antitetico alla moglie. Discriminazione di genere? Chi è la vittima?

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