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    La Spezia, Porta di Sion: un mostra ricorda l’aiuto agli ebrei

    E’ stata inaugurata, lo scorso 18 giugno a la Spezia, una mostra al terminal crociere e un monumento a molo Pagliari per ricordare la straordinaria storia di solidarietà che unisce la città con Israele. Alla cerimonia, oltra all’Autorità di Sistema Portuale e dal Comune della Spezia, erano presenti Orli Bach e Haim Confino, nipoti di Yehuda Razi e Ada Sereni cui è stata dedicata la piazza della Memoria di molo Pagliari e che diressero nel 1946 l’esodo verso Israele dei profughi ebrei scampati dai lager nazisti. La popolazione spezzina fu solidale con i passeggeri delle navi, bloccate dagli inglesi in porto senza poter salpare, portando aiuti. “Anche per festeggiate la Pasqua, fu fornito quanto necessario” ha ricordato Alberto Funaro, delegato della comunità ebraica genovese per La Spezia. “Nel museo della Shoah in Israele è scolpita sulla pietra il nome della Spezia, ora diamo lustro alla generosità di questa città, conosciuta come Porta di Sion – ha spiegato la presidente dell’Authority Carla Roncallo -, in un luogo della memoria che sarà un valore aggiunto per il futuro”. Il sindaco Pierluigi Peracchini ha fatto cenno a ricordi familiari di quegli eventi, che hanno valso alla città la medaglia d’oro al valore civile. “La popolazione dimostrò una generosità spontanea, da qui un messaggio attuale che dobbiamo fare nostro e cercare di trasmettere ora che non ci sono più i testimoni diretti di quella vicenda”. Successivamente è stato inaugurato il monumento a molo Pagliari con un percorso didattico espositivo e attraverso la mostra “Dalla Terraferma alla Terra Promessa: Aliya Bet dall’Italia a Israele, 1945-1948”, per concessione del Museo Eretz Israel di Tel Aviv.


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